Rifiuti, Orlando attacca la Regione: «Ci ostacolano» «Senza variante, sesta vasca satura entro giugno»

«È insopportabile che le strutture regionali approfittino di condizioni di emergenza non per collaborare, ma per creare ulteriori problemi soltanto a Palermo. Mi sembra che ci sia un’ossessiva attenzione nei confronti della città che ha l’anomalia di avere la gestione pubblica dei rifiuti e del servizio idrico». Usa toni assai duri il sindaco di Palermo Leoluca Orlando nel corso di una conferenza stampa a Palazzo delle Aquile per fare il punto sull’emergenza rifiuti in città. Il primo cittadino punta il dito contro la Regione, dopo la missiva inviata la scorsa settimana, a firma del dirigente generale del dipartimento regionale dell’Acqua e dei rifiuti Salvo Cocina, in risposta alla richiesta del Comune di poter utilizzare l’impianto Tmb di Ecoambiente per far fronte all’emergenza a causa dello stop dell’impianto di Bellolampo. Piuttosto che collaborare, infatti, per il primo cittadino si creano mille problemi lasciando pensare a una possibile conseguenza che è quella «di creare difficoltà alla gestione pubblica del servizio». 

«Sia chiaro che in città il sevizio è e rimane pubblico e se qualcuno pensa di poter utilizzare questo momento per facilitare qualche amico imprenditore privato, è bene capisca che questa amministrazione è contro». Un atto d’accusa chiarissimo che il sindaco affida a una nota destinata al presidente della Regione Nello Musumeci, alla Corte dei conti, alla Procura della Repubblica e al neo assessore regionale all’Energia Alberto Pierobon. Nel documento, firmato da Orlando, si ribadisce più volte come «si assiste da diversi anni a scelte che lentamente, ma inesorabilmente, la Regione e i suoi uffici compiono con il risultato di mettere in crisi tale sistema gestionale». Per Orlando, infatti, si è assistito a una sequela di ordini da parte della Regione ai comuni nel Palermitano di conferire a Bellolampo. E la sesta vasca, tranne qualche giorno festivo, è stato sempre messa a servizio di una quantità di rifiuti superiore a quella prdotti della città di Palermo e di Ustica. 

«Con un fenomeno che si è rafforzato se è vero che stiamo assistendo a un fenomeno di migrazione di rifiuti provenienti da altri comuni. tanto che noi a fronte di 800-900 tonnellate, ne conferiamo almeno 1200». E poi l’ennesimo affondo alla Regione: «Questa conferenza stampa è l’ennesima richiesta di questa amministrazione alla Regione di autorizzare la richiesta di variante alla sesta vasca della discarica di Bellolampo. Questo ci consentirebbe di coprire tutto il 2018, e di arrivare in sicurezza alla creazione della settima vasca. In assenza, l’autonomia stimata è fino al mese giugno». Poi torna sulla vicenda dello stop al Tmb e della risposta-denuncia di Coina: «Dopo il guasto al secondo impianto, abbiamo chiesto alla Regione l’uso di un impianto di un privato, e a quel punto la Regione ha inviato una nota che è sostanzialmente una denuncia e poi in maniera informale sembra dare il via libera previsto. Io voglio sperare che di questa nota non siano a conoscenza né il presidente né l’assessore perché allora sarebbero responsabili anche loro di quello che sta accadendo. Di fronte a questa nota, ho invitato i funzionari a mandare la propria».

La missiva, con cui il sindaco si difende e rivendica l’impegno profuso fino a oggi per affrontare i nodi legati all’emergenza dei rifiuti e l’avvio della raccolta differenziata, si conclude con un invito al presidente della Regione che ha il sapore della provocazione: «Piuttosto che ostacolare le azioni poste in essere, si richiede di disporre la eventuale nomina ci un commissario che potrebbe dare seguito ai suggerimenti inviati dal direttore generale del dipartimento Acqua e rifiuti, magari individuando le stesse strutture regionali che, meglio di altri, potrebbe dare attuazione alla sua visione del sistema, auspicando e richiamando ovviamente la necessità che l’esercizio di poteri straordinari non produca la penalizzazione della gestione pubblica che il comune di Palermo – sottolinea – ritiene irrinunciabili del sistema dei rifiuti».

C’è il tempo anche per replicare al collegio sindacale della Rap, che in la scorsa settimana ha inviato una nota al primo cittadino chiedendo, tra le altre cose, la nomina del nuovo consiglio di amministrazione, decaduto da oltre sei mesi, in assenza di una governance. «Questo clima del ‘ti creo l’emergenza’, e allora faccio il consiglio di amministrazione non funziona: sostituirò il cda della Rap con la calma necessaria. La Rap ha predisposto una sua nota e ognuno fa la propria parte – ha detto –  ma è una favola che non c’è il cda perché esiste e coincide con il collegio sindacale. Che questo sia meno utile per affrontare i temi gestionali può essere, ma è sicuramente garanzia per i temi finanziaria». Nella missiva, il collegio lamenta anche il timore della cancellazione di crediti che l’azienda vanta da tempo nei confronti del Comune. «L’assessore Gentile ha predisposto un piano non per ignorare i crediti delle società partecipate ma per prevedere, laddove si arriva al riconoscimento di credito, che possa essere erogato attraverso la rateizzazione. Il nostro obiettivo – ha concluso – è l’allineamento dei bilanci».

«Le dichiarazioni del sindaco di Palermo appaiono inspiegabili nei toni e nei contenuti. La recente condotta della Rap è oggetto di una attenta valutazione da parte degli uffici della Regione, senza alcun pregiudizio. Le strutture regionali sono state collaborative e continueranno a esserlo. L’unico nostro interesse è far rispettare il cronoprogramma concordato e riuscire ad assicurare, finalmente, ai cittadini un servizio efficiente e adeguato. Maggiormente avvertito in una città che si colloca da anni agli ultimi posti nell’Isola per la raccolta differenziata. Tutto il resto appare inutile polemica, che spero lasci il posto a un confronto sereno sulle cose da fare fra le due amministrazioni». Lo afferma il presidente della Regione, Nello Musumeci

Antonio Mercurio

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