Rifiuti, l’unico impianto alternativo per l’organico è pieno I sindaci: «Con i privati costi alti e non si riduce la Tari»

«Noi speriamo ancora di poter conferire l’organico a Bellolampo, perché si tratta di una discarica pubblica e perché i costi di conferimento, coi privati, aumenterebbero sensibilmente». La posizione del sindaco di Balestrate Vito Rizzo sintetizza quella dei 20 Comuni dell’area metropolitana di Palermo che conferiscono i rifiuti nella discarica più chiacchierata del momento. Oltre alle 30mila tonnellate di rifiuti accatastate all’esterno del Tmb e ai ritardi nella costruzione della settima vasca, dal 19 settembre l’impianto di compostaggio ha raggiunto i limiti consentiti. Attraverso un tavolo tecnico permanente Comuni, Regione e Srr stanno provando ad affrontare le varie questioni con una serie trasversale di soluzioni. Tra queste c’è appunto la possibilità per i Comuni dell’hinterland di conferire l’organico in altre sedi

Come annunciato dunque dalla Regione, le amministrazioni entro la prossima settimana potrebbero dover «stipulare nuovi contratti con altri gestori». Considerando il tempo risicato a disposizione, l’assenza di impianti pubblici e la penuria di quelli privati (anche per le continue opposizioni dei Comuni all’insegna del “non nel mio cortile“), nella Sicilia occidentale l’unica struttura adatta sembra essere quella di Termini Imerese. L’impianto di compostaggio, gestito appunto dalla società Ecox srl, è stato avviato un mese fa, a distanza di due anni e mezzo dall’autorizzazione concessa dalla Regione e nonostante le opposizioni del Comune e del M5s. Può trattare 50mila tonnellate all’anno di rifiuti organici, anche se il conferimento della quota di organico comporterebbe per i Comuni un notevole aggravio di costi. 

«Per un’altra settimana continueremo a conferire a Bellolampo, a meno di eventuali novità – dichiara ancora il primo cittadino di Balestrate – Noi, così come chiesto dalla Regione, abbiamo avviato comunque contatti con altri gestori. Ma non è facile, perché non ci sono molti impianti di compostaggio in Sicilia. L’unica disponibilità che abbiamo trovato è quella di Termini Imerese. C’è da dire che a Bellolampo noi paghiamo 84 euro a tonnellate per il conferimento, mentre la Ecox ci ha chiesto 130 euro. In questo modo, nonostante una raccolta differenziata che al momento è al 65 per cento, non potremo abbassare la Tari così come vorremmo. Noi da tre anni siamo riusciti a diminuirla, ma sempre con importi piccoli visto che i costi della discarica continuano ad aumentare». 

Le cifre fornite da Rizzo vengono confermate anche dal Comune di Bagheria, che si trova comunque più vicino a Termini Imerese che a Bellolampo. Inoltre l’impianto gestito da Ecox risulta già pieno. A confermarlo è il sindaco di Castelvetrano Enzo Alfano, a cui pochi giorni fa Ecox ha comunicato di non poter accogliere più l’organico, col primo cittadino che si è visto costretto a tornare ad affidarsi alla Raco. «Noi non abbiamo conferito finora a Termini, ma anche a noi è giunta voce che sono pieni» conferma il collega di Balestrate.

D’altra parte l’elenco degli impianti per il trattamento dell’umido, pubblicato sul sito della Regione e aggiornato al 31 marzo 2019 (non viene conteggiato proprio quello termitano, inaugurato il 19 agosto), è chiaro: nella provincia di Palermo ne esistono due sulle Madonie (a Castelbuono e a Collesano), che comunque sono distanti per Comuni come Carini, mentre quello di Ciminna è piuttosto piccolo (ha una capacità di 10.230 tonnellate all’anno). Senza considerare che la provincia di Trapani non possiede impianti di compostaggio e che il più vicino risulta essere perciò quello di Sciacca – ma anche questo risulta pieno. Consapevoli delle difficoltà nella Sicilia occidentale, a luglio la Regione Siciliana ha destinato 30 milioni di euro proprio per la creazione di nuovi impianti di compostaggio, somme che permetterebbero la realizzazione di due strutture di medie dimensioni. I tempi dunque non saranno certo brevi.

Ma non solo. A fine gennaio il deputato all’Ars Luigi Sunseri aveva presentato un’interrogazione parlamentare per chiedere «chiarimenti in merito alla composizione societaria di Ecox srl». Il deputato pentastellato aveva sottolineato come Giuseppe Norata risulti socio della Ecox e allo stesso tempo amministratore unico di Rap. «Tenuto conto che l’impianto (di Termini Imerese, ndr) si colloca nel medesimo ambito territoriale di operatività della Rap», Sunseri chiedeva al governo regionale se «intenda valutare l’esistenza di un potenziale conflitto di interessi». Dalla Regione, però, non è arrivata finora alcuna risposta. Mentre si attende ancora la riforma dei rifiuti, impantanata all’Ars da un anno, come denunciato nei giorni scorsi del presidente della Regione Nello Musumeci.

«Dalla prossima settimana – dice il consigliere comunale Antonino Randazzo – potenzialmente i rifiuti di Rap potrebbero andare ad Ecox. Cioè passerebbero da Giuseppe Norata, che in quanto amministratore unico di Rap gestisce la discarica di Bellolampo, a Giuseppe Norata, che è socio della società che gestisce l’impianto di compostaggio di Termini Imerese. Orlando, che è anche sindaco della città metropolitana di Palermo, rifletta sulle sue dimissioni. Come M5s denunciamo da tempo il suo conflitto di interessi, che ritenevamo inopportuno prima e ancora di più adesso». 

Andrea Turco

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