L’emergenza rifiuti a Palermo è ancora realtà. Le parole rassicuranti del sindaco Leoluca Orlando alla vigilia del ferragosto hanno avuto solo un riscontro parziale, ma la situazione non sembra essere così preoccupante, quanto meno non come altri aspetti della raccolta che restano latenti con i rifiuti per strada, ma che in realtà minacciano di farsi sentire alla lunga. «In estate i rifiuti aumentano – spiega a MeridioNews Antonino Randazzo, consigliere comunale del M5s – Siamo una città turistica, c’è un incremento delle ferie anche tra i dipendenti Rap. L’azienda ha una rigidità rispetto ad altre: non può assumere lavoratori stagionali, perché non è un’azienda privata, ma una partecipata pubblica. È ingessata. Ogni anno in estate e a Natale andiamo in crisi, e non è casuale».
«Da settembre non ci sarà più l’emergenza rifiuti – rassicura Randazzo, che comunque non assolve per questo l’amministrazione – Si tornerà al regime ordinario e ci sarà quello che c’è sempre stato: lo spazzamento che non esiste, i cassonetti ritirati a fatica e gli ingombranti ovunque». Intanto per le strade i lavori vanno avanti, sebbene non sempre a grande velocità, anche se è probabile che ancora una volta l’intervento delle ditte esterne a supporto darà una mano decisiva per rimettere in sesto la situazione.
Una situazione che promette di durare nel tempo, visti anche i lavori di ampliamento della sesta vasca di Bellolampo e il raddoppio della terza. Dati che insieme all’iter ormai finalmente avviato per la realizzazione della settima vasca, di cui il primo stralcio funzionale sarà consegnato nel giro di otto mesi, possono fare stare tranquilli per quello che riguarda l’indifferenziato almeno per qualche anno. «Il problema di dove portare i rifiuti differenziati per il momento l’abbiamo superato – prosegue il consigliere – Poi, se continueremo a non differenziare, fra tre anni la settima vasca sarà esaurita e il nuovo sindaco dovrà affrontare l’ennesima emergenza rifiuti».
Il vero tema, per Rap, sarà quello di affrontare una vera progettualità. Progettualità che si è persa in corsa con gli ultimi stravolgimenti politici e non: l’addio di Giuseppe Norata, col posto di amministratore unico passato velocemente nelle mani di Maurizio Miliziano e poi in quelle di Girolamo Caruso. Nel frattempo si è impantanata la questione dei Centri comunali di raccolta, con quelli di via Ernesto Basile e piazzale Giotto che erano in rampa di lancio, ma che ancora non sono aperti e non si sa quando potranno ricevere rifiuti. E poi ci sarebbe da fare partire il servizio – annunciato e poi presentato – per garantire una scontistica sulla Tari a tutti coloro che li utilizzano, i Centri comunali per la raccolta. Stesso discorso per un altro tema caro a Norata: lo spazzamento meccanizzato delle strade. E anche quello non meccanizzato pare non essere in particolare forma, con intere circoscrizioni praticamente abbandonate. E poi c’è la differenziata: in seconda circoscrizione avevano iniziato a distribuire i cassonetti, ma si sono fermati. E in ogni caso non ci sarebbe stato il personale sufficiente per assicurare il servizio.
E a proposito di personale: tanti dubbi avvolgono la questione delle nuove assunzioni prospettate da Orlando e Caruso: quasi 200 nuovi lavoratori che potrebbero dare una grossa mano all’azienda. Ma ancora una volta si parla dell’assorbimento della novantina di persone in uscita dalla Reset, che di certo non sarebbero personale specializzato in un’azienda che ha bisogno di figure specifiche, una su tutti: degli autisti. «Le nuove assunzioni ci saranno – conclude Randazzo – Ce n’è bisogno. Capisco l’emergenza e l’avvicinarsi del periodo elettorale, ma non si può tuttavia fare eccezioni: andranno assunti con un regolare concorso».
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