Impianti pubblici, come quelli destinati a smaltire l’organico. La ricetta del Movimento 5 stelle per rivoluzionare il sistema dei rifiuti in Sicilia ha queste parole d’ordine. Ieri sera l’assessore designato all’Ambiente, Giampiero Trizzino, ha presentato a Trapani il piano gestione rifiuti, tra i punti cardine del programma del candidato alla presidenza Giancarlo Cancelleri. «La Sicilia riparte da zero» è lo slogan scelto.
«Il fatto che rimanga un problema è una chiara volontà politica – sottolinea Trizzino -. In realtà le soluzioni ci sono. Il nostro piano realizzato in cinque anni di legislatura e inserito nel nostro programma stabilisce la priorità per la costruzione degli impianti di compostaggio che mancano. Il 40 per cento degli oltre due milioni di tonnellate di rifuti che produciamo all’anno è organico. Non siamo in grado di smaltirli, così mandiamo tutto in discarica. Le discariche arrivano ai livelli di saturazione e si arriva all’emergenza».
Il portavoce pentastellato ha poi rimarcato il no del Movimento agli inceneritori «tanto cari a Crocetta». In realtà è stato il ministero dell’ambiente, a fronte della situazione costantemente emergenziale dell’isola, a imporre alla Sicilia di incenerire 700mila tonnellate di rifiuti l’anno. La ricetta dei Cinque stelle, invece, è puntare tutto sugli impianti di trattamento della frazione organica ma non solo. «Ci sono delle tecnologie – spiega Trizzino – che ci permettono di lavorare anche con l’anaerobico e parallelamente incrementare la raccolta differenziata e creare un mercato del recupero dei rifiuti che porti anche i privati ad investire. La ricetta è semplicissima ed è già stata collaudata in altre regioni. Il motivo per cui non si fa ancora oggi – conclude – è che viviamo in un sistema discaricacentrico che deve sfamare i grossi imprenditori delle discariche».
Frattanto, una delegazione del Movimento Cinque Stelle, formata dai senatori Vincenzo Maurizio Santangelo e Vilma Moronese e la portavoce all’Ars Valentina Palmeri, ha effettuato una visita ispettiva alla discarica di Borranea, utilizzata dai 22 comuni della provincia di Trapani. «L’impianto – dice Moronese – è giunto quasi a saturazione come tantissimi altri impianti in Sicilia. La Trapani Servizi ci ha comunicato che ha già provveduto a richiedere un ampliamento per ulteriori 40 tonnellate di spazzatura. Voglio ricordare che questa discarica accoglie già 240mila tonnellate di rifiuti, che è un quantitativo considerevole. Questa è la prova della scorretta gestione dei rifiuti in Sicilia come avviene in altre regioni, perchè manca una pianificazione seria, manca una programmazione».
Gli agenti del commissariato di polizia di Librino hanno passato al setaccio i garage di…
I vigili del fuoco del distaccamento di Randazzo del comando provinciale di Catania sono intervenuti…
Agguato a colpi di casco contro un minorenne a Sciacca: l'aggressione è avvenuta nella zona…
Furto con spaccata nel bar delle Magnolie a Palermo. Il colpo nell'omonima via è stato messo…
La polizia di Catania ha beccato un pusher di 22 anni con addosso crack e…
Denunciato il titolare di denunciato il titolare di un’autofficina ad Aci Bonaccorsi, in provincia di…