Rifiuti, l’appello della società civile etnea «Dopo le inchieste, occhio al nuovo appalto»

«Esortiamo le amministrazioni comunali ad approntare i loro sistemi di gestione dei rifiuti a meccanismi di trasparenza e di partecipazione». Questo l’appello che Cittàinsieme, Rifiuti Zero Sicilia, Associazione antiestorsione Asaec e Libera di Catania lanciano «a seguito degli ultimi fatti di cronaca giudiziaria, che ci inducono a ben sperare per le importanti decisioni che dovranno essere prese a medio termine». In particolare, le associazioni etnee fanno riferimento «ai presunti fatti di corruzione che concorrono a dimostrare come un settore amministrativo quale quello della gestione e dello smaltimento di rifiuti sia fertile per amministratori e funzionari che – si legge nella lettera -, al fine di trarne illeciti vantaggi personali, si mettono a disposizione di alcuni signori delle discariche per agevolarli». Il riferimento è al recente arresto di Domenio Proto a seguito di una inchiesta della procura di Palermo. L’imprenditore è il titolare della ditta Oikos spa, proprietaria del mega-impianto di contrada Tiritì-Valanghe d’inverno a Motta Sant’Anastasia, nonché gestore del servizio di nettezza urbana a Catania insieme alla società Ipi srl.

Un bando che, a fine 2015, dovrà essere rinnovato. «L’ultimo appalto di gestione dei rifiuti era fallimentare e nato già vecchio – spiegano le associazioni nella nota – in quanto scritto antecedentemente alle innovative norme comunitarie che hanno rivoluzionato il modo di concepire i rifiuti trasformandoli da problema a risorsa, anche economica».

Il Comune di Catania dovrà anche individuare, mediante avviso pubblico, un dirigente a cui affidare le funzioni di dirigente Ecologia e ambiente, «e ciò a seguito del licenziamento della dirigente precedente sottoposta alla massima sanzione disciplinare per la violazione dei principi di libera concorrenza», spiegano le associazioni, riferendosi ad Annamaria Li Destri, prosciolta lo scorso 17 luglio dal procedimento penale avviato a seguito della gestione dell’appalto rifiuti.

«L’auspicio – continuano le associazioni – è che Catania si avvalga di una personalità non soltanto in possesso dei richiesti requisiti di professionalità e competenza, ma mossa da doti di onestà e correttezza, le sole in grado di metterla in condizione di adempiere ai propri doveri di ufficio con disciplina ed onore, come afferma la Costituzione italiana. Noi vigileremo affinché non si ripetano da qui in avanti gli errori del passato», concludono Cittàinsieme, Rifiuti Zero, Asaec e Libera.

Redazione

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