Rifiuti in strada, il Comune prova il centro di raccolta M5s: «Rap non riesce a garantire gli standard minimi»

Comincia oggi la settimana europea per la riduzione dei rifiuti, ma Palermo non sembra essersene accorta. Almeno a guardare lo stato delle strade in città. Il capoluogo siciliano da oggi e fino al 18 maggio ha, almeno in teoria, aderito alla campagna europea di pulizia straordinaria del territorio (european clean-up day) per sensibilizzare contro il littering (l’abbandono dei rifiuti in natura), chiamata Let’s Clean Up Europe (LCUE). Questa mattina ad esempio la Rap, la municipalizzata che dal 2013 si occupa della raccolta e dello smaltimento dei rifiuti, ha organizzato un’iniziativa di sensibilizzazione e pulizia dell’area del porticciolo della bandita.

Eppure, voltandosi un po’ ovunque in città (dal centro storico alle periferie), verrebbe da dire: la differenziata, questa sconosciuta. E vale sia per i palermitani e le palermitane, che continuano a non contribuire in larga scala alla raccolta dei rifiuti, sia per gli operatori ecologici Rap, che in varie zone lasciano da tempo i sacchetti per strada. È il caso ad esempio di viale Lazio e viale delle Magnolie, dove da 15 giorni i rifiuti si accumulano sopra e sotto il marciapiede. Nei giorni scorsi la giunta Orlando ha avviato una sperimentazione di sei mesi di un centro comunale di raccolta in viale dei Picciotti

Con l’ordinanza sindacale n°81 il Comune intende adottare «misure straordinarie e urgenti per incrementare la raccolta differenziata dei rifiuti». Già dalla firma del contratto di servizio, ad agosto 2014, la Rap ha più volte chiesto «l’assegnazione a titolo gratuito di un immobile di proprietà comunale confiscato alla criminalità organizzata», e ricadente appunto in via dei Picciotti n°84. La risposta del settore Valorizzazione Risorse Patrimoniali è arrivata però solo nel 2017, con la formale consegna del bene. Poi i necessari tempi burocratici e adesso, dal 07 maggio, l’avvio del servizio per la durata temporanea di sei mesi. Lì potranno essere conferiti, tra gli altri, rifiuti ingombranti, oli e grassi, apparecchiature elettriche ed elettroniche fuori uso, pneumatici, legno e metalli.

Un primo passo, certamente, anche se potrebbe bastare. Il M5s, ad esempio, chiede da tempo centri di raccolta comunali in ogni circoscrizione. Mentre la consigliera pentastellata Concetta Amella fa notare che «Palermo Ambiente ha presentato nei giorni scorsi la relazione trimestrale dei servizi di igiene ambientale fornendo una fotografia chiara di come la Rap non riesca a garantire gli standard minimi previsti dal contratto di servizio con il Comune. Per la raccolta differenziata, l’unico parametro desunto dal contratto di servizio, in ordine alla frequenza di svuotamento è l’evidente stato di tracimazione». Avviene cioè, soprattutto in centro, che la raccolta differenziata si faccia solo quando i contenitori sono strapieni. «L’obiettivo minimo prefissato dal contratto – aggiunge – che sarebbe del 90 per cento di efficienza per i servizi di raccolta dei rifiuti su strada, già di per se non molto elevato, non viene raggiunto in nessuno dei servizi forniti. Ogni giorno un certo numero cassonetti non viene svuotato. La cosa più grave è che il picco negativo si ha nei quartieri di Borgo Nuovo e San Giovanni Apostolo dove è stato avviata in via sperimentale la raccolta di prossimità».

Ma dalla maggioranza di governo si punta il dito anche sulle cattive pratiche dei cittadini, continuando allo stesso tempo a difendere l’affidamento del servizio di raccolta e smaltimento e rifiuti alla Rap, sulla quale Orlando continua a puntare per via del suo carattere interamente pubblico. I privati, insomma, almeno a Palermo sulla munnizza restano fuori. «Sicuramente la Rap va riorganizzata, ma tutta questa inciviltà non è più tollerabile» dice Ottavio Zacco, consigliere comunale della lista Uniti per Palermo, postando le foto di grandi cumuli di rifiuti in via Gravina, angolo via La Masa (in pieno centro). «Occorre cambiare culturalmente, avere rispetto della città come se fosse casa nostra. Ringrazio il personale Rap intervenuto e mi scuso con loro».

Andrea Turco

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