Prove di dialogo tra Comune e Regione per stabilire chi sosterrà i costi sostenuti da Rap dopo la chiusura di Bellolampo. A partire dal 26 luglio scorso, infatti, in seguito all’esaurimento della sesta vasca, il governatore siciliano ha autorizzato il trasporto presso altri siti di stoccaggio siciliani. Da allora, il sopravaglio del Tmb attraversa l’Isola diretto ad altri impianti di smaltimento finale (Oikos, Sicula trasporti e Catanzaro costruzioni). Tutto ciò, però, ha un costo che si traduce in circa 120-130 euro per tonnellata, tra spese di trasporto e conferimento, per un esborso totale stimata in circa 10 milioni di euro per i prossimi sei mesi. E l’emergenza è solo alle porte visto che si dovrà aspettare fino a maggio perché la settima vasca sia pronta ad accogliere i rifiuti.
Per questo motivo, l’amministratore unico della Rap Giuseppe Norata da tempo chiede un incontro per individuare, con i tecnici dell’assessorato regionale, la quadra per arrestare l’emorragia nei già asfittici bilanci dell’azienda di piazzetta Cairoli. Ora, pare che una data finalmente ci sia: il 3 settembre, tra poco più di due settimane, e Regione dovrebbero sedersi attorno a un tavolo per ragionare e arrivare a un’intesa che appare, però, più politica che tecnica. Oggetto dell’incontro, proprio le soluzioni «per sopperire ai disavanzi finanziari necessari per il trasporto nella discarica catanese» spiega Norata. Resta il nodo, dunque, anche della tipologia di ristoro da assegnare all’azienda che gestisce la raccolta dell’immondizia in città.
Soprattutto da quando, a partire dal primo giugno, la partecipata palermitana è subentrata a Eco-ambiente che non tratta la spazzatura dei comuni nel Palermitano. Una richiesta caldeggiata proprio dal Comune che ha chiesto è ottenuto di prendere il posto della società privata, con la sua partecipata. Ora, tuttavia, i nodi vengono al pettine. Secondo Norata, dopo l’addio della ditta la privata, le nuove entrate non sarebbero assolutamente sufficienti per sopperire i nuovi costi sostenuti fino a oggi: «Noi applichiamo ai Comuni tariffe che la Regione ci ha imposto e che sono semplici coperture dei costi. Mentre Eco-ambiente fatturava a cifre piè elevate, noi proponiamo tariffe calmierate. E, ad ogni modo, i rifiuti della città di Palermo sono 10 volte maggiori rispetto a quelli degli altri enti – conclude – per cui urge una soluzione condivisa».
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