A quasi un mese dalla dichiarazione dello stato d’emergenza potrebbe arrivare la delibera del governo nazionale sulla questione rifiuti in Sicilia. Il documento è necessario per stabilire quali poteri speciali verranno concessi alla giunta Musumeci per intervenire nel settore, derogando alle normali procedure. «Abbiamo una interlocuzione quasi quotidiana con Palazzo Chigi e la Protezione civile – ha dichiarato il presidente della Regione nel corso di una visita a Catania -. Credo che a Roma abbiano avuto qualche difficoltà nel definire in maniera dettagliate competenze e perimetro di operatività del commissario e dei due coordinatori. Sono convinto che lunedì potremo conoscere nei dettagli la delibera del presidente del consiglio».
In attesa del piano organico sulla gestione dei rifiuti, le misure che il governo dovrebbe autorizzare riguardano l’ampliamento delle vasche nelle discariche pubbliche, la costruzione di due impianti di compostaggio, oltre alla pianificazione di un bando per l’invio della spazzatura all’estero. Ipotesi questa che, per molti, sarebbe pressoché inverosimile per via soprattutto dei costi che ricadrebbero sui singoli Comuni. «Nel frattempo noi non stiamo aspettando, ma siamo già passati alla fase operativa per quanto riguarda la gestione ordinaria: la creazione di uno staff per il piano regionale dei rifiuti, mentre martedì delibereremo l’istituzione di un ufficio speciale per le bonifiche delle cinquecento discariche esistenti in Sicilia».
Da parte del presidente della Regione, una riflessione anche sull’altro problema ambientale: la siccità. «La crisi della risorsa idrica è allontanata dalle piogge dei giorno scorsi, il che naturalmente non ci fa cullare. Stiamo operando per raccordare la sorgente di Scillato con la rete che porta l’acqua a Palermo». In merito all’ipotesi di puntare sui dissalatori, Musumeci ha commentato: «Qualcuno sostiene che è la scelta più costosa quella dei dissalatori. Ci stiamo attrezzando: stiamo acquisendo pareri di strutture idonee a dare consulenze su questo fronte. Gli invasi vanno assolutamente completati, come la diga Pietra Rossa perché serve una larga parte del Sud Simeto. Gli altri vanno sottoposti a manutenzione e bisogna rivedere anche le condotte e rafforzare le strutture fragili e debilitate. Abbiamo le risorse necessarie per avviare e portare a termine questa importante mole di lavoro». Infine quella che ha il sapore di una promessa: «Lasciatemi dire con molto ottimismo che sui fronti dei rifiuti e dell’acqua entro due anni saremo del tutto usciti dall’emergenza».
Oltre trenta chili di hashish. È la quantità di sostanza stupefacente per cui i carabinieri…
Da alcuni giorni i vicini di casa a Palermo non avevano sue notizie. Così è…
Renato Schifani scende in campo e lo fa di domenica. Sul piatto non c'è la…
Diversi gatti sono stati trovati morti presumibilmente avvelenati all'interno dell'ex macello di Messina, una struttura…
Lutto nel mondo della musica e delle discoteche. È morto oggi a 71 anni Franchino,…
Un gruppo di ragazzini ha inseguito e picchiato quattro giovani tra i 17 e i…