«Una vera e propria emergenza sanitaria in metà del territorio siciliano». È lo scenario che descrive Rosario Crocetta nella nota inviata alla presidenza del consiglio, al ministero dell’Ambiente e all’autorità anticorruzione, per chiedere il prolungamento dello stato di emergenza per sei-dodici mesi. L’obiettivo? «Proseguire l’esercizio delle discariche esistenti nel territorio regionale sulla base di quanto già disposto con le ordinanze del presidente della Regione siciliana; potenziare la capacità, entro i limiti di legge, degli impianti di compostaggio in esercizio; ridurre la tempistica per la realizzazione degli impianti, sopratutto quelli dedicati alla raccolta differenziata, previsti dal Piano stralcio per l’attuazione degli interventi per l’implementazione impiantistica; attivare ogni strumento utile per il conferimento dei rifiuti».
La situazione dei rifiuti nell’Isola sarebbe prossima nuovamente al collasso, con alcune discariche vicine alla saturazione e l’ordinanza dello stesso Crocetta che adotta misure straordinarie in scadenza a fine maggio. «Ad oggi – scrive Crocetta – è stato possibile conferire in alcune discariche, sulla base di specifiche ordinanze della Regione in base all’articolo 191 del dlg 152/2006, ma dal 1 giugno non sarà più possibile utilizzare tali prerogative di legge». Quindi indica anche una soluzione diversa. «Non rivendico alcun potere speciale – sottolinea il presidente – il governo nazionale può affidare l’eventuale commissariamento a chi ritiene più opportuno, ma certamente non è responsabilità dell’attuale governo regionale la situazione emergenziale determinatasi nelle discariche siciliane se si tiene conto del conflitto sui termovalorizzatori, conclusosi solo alla fine del 2015, dell’assenza di interventi per l’adeguamento degli impianti regionali da parte di tutti i governi precedenti e che solo il nostro governo ha attivato la realizzazione di impianti per il trattamento e il compostaggio, destinando risorse, avviando le gare e i lavori».
La richiesta, quindi, è di nuovo di «una deroga limitata nel tempo, si potrebbe così evitare una situazione disastrosa per i cittadini e adeguare gli impianti alla normativa nazionale ed europea. Il governo – aggiunge Crocetta – sta inoltre predisponendo una nuova legge sui rifiuti che dovrebbe essere pronta nell’arco di dieci giorni. Sicuramente non era possibile superare gli annosi ritardi precedenti e soprattutto il mancato utilizzo della gestione commissariale dei precedenti governi, che non hanno provveduto né a realizzare impianti pubblici, né ad adeguare le discariche alle normative».
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