Otto mesi fermi. All’interno del centro comunale di raccolta, ovvero dove i rifiuti dei pazienti Covid non sarebbero nemmeno potuti entrare. A fare la scoperta, a Gualtieri Sicaminò, in provincia di Messina, sono stati i carabinieri del Noe di Catania. Sono tredici i cassonetti riposti in un’area coperta da una tettoia: all’interno si trovavano sacchetti contenenti rifiuti indifferenziati prodotti da abitazioni in cui vivono persone che hanno contratto il Covid-19. Non di recente, ma durante la prima ondata della pandemia. L’indagine, nata dalla segnalazione della permanenza sospetta della spazzatura, ha portato alla denuncia Claudio Onofaro, amministratore unico della Onofaro Antonino srl, società che si occupa della raccolta a Gualtieri Sicaminò e a Pace del Mela. Segnalato alla procura anche il responsabile del servizio raccolta.
Stando a quanto appreso da MeridioNews, la Onofaro Antonino avrebbe operato in regime di subappalto svolgendo le mansioni che, da contratto con l’Asp di Messina, spettano alla Medieco Servizi srl, ditta di Belpasso specializzata nella gestione di rifiuti sanitari. Quest’ultima, negli ultimi giorni, è stata destinataria di una diffida da parte dell’Asp di Catania, in seguito ai ritardi nella raccolta dei rifiuti Covid dalle abitazioni della provincia etnea. Fenomeno questo scaturito dal fatto che, in primavera, l’affidamento da parte dell‘Azienda sanitaria etnea riguardava un massimo di mille utenze, a fronte di una richiesta che nelle ultime settimane, con l’aumento dei contagi, è schizzata alle stelle. Nel Messinese, stando a quanto fatto sapere dall’Asp, la Medieco Servizi presta i propri servizi da prima dell’inizio della pandemia.
A Gualtieri Sicamino, tuttavia, la gestione dei rifiuti prodotti da chi si trovava in isolamento fiduciario perché risultato positivo sarebbe avvenuta senza alcun rispetto delle prescrizioni contenute nell’ordinanza con cui, a marzo, il presidente della Regione Nello Musumeci aveva esplicitato le modalità del servizio: i rifiuti Covid, infatti, vanno destinati direttamente all’incenerimento o abbancati in discarica senza passare dagli impianti di trattamento. A essere escluso, inoltre, sarebbe qualsiasi passaggio dai centri comunali di raccolta. A destare la maggiore perplessità riguarda i tempi di smaltimento: secondo l’ordinanza di Musumeci, la spazzatura infetta andrebbe abbancata in meno di una settimana mentre a Gualtieri Sicaminò è rimasta per otto mesi.
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