Continua la polemica a distanza tra il gruppo consiliare del Movimento 5 stelle e l’assessore all’Ecologia, Fabio Cantarella, in merito alla circolare che l’Ufficio speciale per le bonifiche della Regione ha pubblicato a fine novembre. Il documento conteneva la richiesta ai Comuni di inviare, entro il 31 dicembre, le informazioni riguardanti le discariche presenti sui territori, nell’ottica di fare una revisione al piano regionale per le bonifiche già aggiornato nel 2016. «Lo strumento di riferimento – viene descritto nella circolare – con il quale garantire il censimento dei siti, gli interventi da effettuare e il loro monitoraggio secondo un’ordine di priorità che coniughi il rischio con i costi e i benefici attesi, in un ottica di recupero ambientale dei siti ai fini pubblici/privati e produttivi».
Nei giorni scorsi, la consigliera Lidia Adorno e la deputata regionale Gianina Ciancio hanno definito «scandaloso» l’avere appreso «che sull’aggiornamento delle discariche abusive e dei siti contaminati in territorio catanese, l’assessore Fabio Cantarella non abbia fatto pervenire le segnalazioni richieste dall’assessorato regionale che si occupa delle bonifiche». Dal canto suo, l’esponente della giunta guidata da Salvo Pogliese ha replicato a MeridioNews assicurando che tutto era stato mandato in tempo utile; bollando come «falsità» le parole della consigliera pentastellata e sottolineando che «ci sono i documenti che lo attestano».
Il riferimento di Cantarella va a una comunicazione partita da Palazzo degli elefanti il 31 dicembre. A firmarla è la dirigente Agata Puglisi che, rivolgendosi all’assessorato regionale, spiega che la nota «non risulta pervenuta al protocollo generale dell’ente» aggiungendo di essere stata informata da una del 24 dicembre firmata dal gruppo consiliare del M5s. Nel documento inviato a Palermo si conferma l’esistenza di un solo sito – quello di Grotte San Giorgio, di proprietà della società Sicula Trasporti – potenzialmente contaminato. La citazione esclusiva coincide con quanto comunicato in occasione dell’aggiornamento 2016 del piano regionale delle bonifiche. Nessun riferimento, invece, a luoghi divenuti discariche abusive in seguito ai comportamenti dei cittadini né punti della città oggetto di abbandoni di rifiuti periodici. «La circolare 92 del 21 novembre 2018 inviata dall’Ufficio speciale per le bonifiche della Regione parla chiaro – dichiara oggi Adorno a MeridioNews -. Sia nel vademecum che nelle schede che il Comune avrebbe dovuto compilare e inviare entro il 31 dicembre è data la possibilità di segnalare casi di abbandono di rifiuti nonché le discariche abusive».
A riguardo, però, già sabato il dirigente dell’Ufficio speciale, Francesco Lo Cascio, a MeridioNews ha detto che l’interesse della Regione va a «siti che hanno ricevuto in passato autorizzazioni in base alle normative in vigore, non c’entrano i luoghi che comunemente vengono definiti discariche abusive». Una posizione che oggi il dirigente approfondisce: «I riferimenti normativi vanno cercati nel codice dell’ambiente del 2006 – spiega Lo Cascio -. Ogni caso di abbandono e deposito incontrollato di rifiuti, compresi quelli che vanno a formare le cosiddette discariche abusive, è di competenza degli enti locali a partire dalle ex Province, che devono avviare le indagini che successivamente portano alle diffide dei proprietari e poi, eventualmente, agli interventi in danno». Come mai allora nelle schede messe a disposizione dei Comuni si dà la possibilità di segnalarli? «Sono informazioni aggiuntive che noi siamo disponibili ad archiviare per poi informare le ex Province, ma non saranno incluse nel piano regionale, né possono beneficiare dei finanziamenti specifici per le bonifiche», aggiunge Lo Cascio. Motivazione che non fa cambiare opinione ad Adorno. «Si è persa la possibilità di fare una fotografia dello stato di degrado presente sul territorio comunale e i rischi di inquinamento a esso correlati. Rischi che di certo non sono limitati al sito di Grotte San Giorgio».
Ma la polemica riguarda anche un altro piano, quello delle tempistiche con cui le pratiche sono state portate avanti. «Dalle parole dell’assessore sembra che l’amministrazione e gli uffici si siano mossi in maniera autonoma, mentre dalla stessa comunicazione inviata alla Regione si evince come abbiano agito dopo la nostra segnalazione – rilancia Adorno -. Ciò è sconfortante, evidenzia come l’assessore non segua quanto accade alla Regione, a partire dal monitoraggio delle comunicazioni ufficiali che vengono pubblicate in Gazzetta e nei siti dei dipartimenti. Prendiamo atto che c’è un blackout di comunicazione tra l’amministrazione Musumeci alla Regione e quella Pogliese». La replica di Cantarella è netta: «La consigliera Adorno dovrebbe sapere che le circolari dirette agli uffici non le segue un assessore – dichiara il responsabile all’Ecologia -. In ogni caso si continua a fare una polemica strumentale: segnalare alla Regione le discariche abusive e i casi di abbandono di rifiuti non era utile. La competenza non è dell’Ufficio speciale per le bonifiche, bensì nostra. E in tal senso – conclude Cantarella – rassicuro sia i cittadini che la consigliera del fatto che abbiamo già un censimento delle discariche abusive comunali. Sono circa una quindicina, che ripuliamo periodicamente e per le quali la polizia municipale si è già attivata per fare partire le diffide ai proprietari».
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