Rifiuti, Comune di Giarre vuole lasciare l’Ato Gestione diretta del servizio? Solo annunci

Da mesi le strade di Giarre sono una via crucis di rifiuti. Adesso l’amministrazione guidata dal sindaco Teresa Sodano ha deciso di abbandonare l’Ato Joniambiente e di tornare a gestire autonomamente il servizio. L’annuncio è contenuto nell’ordinanza emanata lo scorso 29 ottobre con cui si autorizza «il ricorso alla trattativa privata con la ditta Aimeri». In altre parole il Comune scavalcherebbe la mediazione dell’Ato Joniambiente, ma continuando ad affidare il servizio all’impresa milanese che da luglio si è dimostrata più volta inadempiente. Il condizionale è d’obbligo, perché per ora si tratta solo di annunci. «Abbiamo posto una premessa», spiega il sindaco. In realtà tra il dire e il fare ci sono enormi ostacoli che l’amministrazione conosce bene.

Per prima cosa la decisione non è stata ancora comunicata all’Ato. «Non abbiamo ricevuto

Rifiuti nel centro di Giarre

alcune delibera – spiega l’ingegnere Giulio Nido – ma se il Comune ha deciso di continuare il rapporto con l’Aimeri vuol dire che non è vero che la ditta ha fatto così male come il sindaco denuncia da settimane». Secondo la giunta però «è impossibile trovare un’altra ditta che sostenga il servizio solo per pochi mesi, visto che dall’1 gennaio dovrebbero entrare in vigore le nuove Srr (Società per la regolamentazione del servizio di gestione rifiuti, ndr)». Quali sarebbero dunque i vantaggi che i cittadini potrebbero trarre da questo cambiamento? «Noi paghiamo l’Aimeri per avere, secondo contratto, 50 operatori su Giarre ma così non è – spiega Sodano – perché questi vengono usati in un’ottica d’ambito, cioè vengono divisi in altri Comuni. Tenendo un rapporto diretto con la ditta pagheremmo solo quelli effettivi».

Altro vantaggio sarebbe il mancato pagamento della quota che mensilmente l’Ato trattiene. «Si tratta di 40mila euro al mese sui complessivi 390mila». Dal porta a porta in ogni caso non si torna indietro. «Fosse per me – spiega il sindaco – metterei i cassonetti di prossimità, ma in questo momento non si può fare. Anche se i disagi restano, andiamo avanti con il porta a porta». Resta aperta la questione burocratica. Può il Comune di Giarre, con una delibera, uscire dall’Ato? Dell’affidamento diretto ai Comuni della gestione dei rifiuti ne ha parlato subito dopo l’elezione il neo governatore Rosario Crocetta. Ma fino ad ora sono solo parole, mentre resta in piedi la riforma degli Ato voluta dal precedente governo Lombardo. Giarre, così, anticiperebbe i tempi.

Ma è davvero possibile? Secondo i dirigenti dell’Ato no e, in sostanza, il sindaco mentirebbe sapendo di mentire. «La delibera è del 29 ottobre – spiega Nido – ma tre giorni dopo il commissario inviato dalla Regione nei comuni inadempienti ha disposto il pagamento di 600mila euro, cioè due mensilità». Da Palermo la scorsa settimana è infatti giunto l’ingegnere Russo con il compito di verificare se il comune ionico avesse le liquidità necessarie a pagare i debiti nei confronti dell’Ato, cioè otto mensilità per un totale di più di tre milioni di euro. «I soldi c’erano – continua Nido – perché dunque pur avendo la possibilità, il Comune non pagava?». Il 29 ottobre quindi il sindaco e la giunta ordinano la sospensione del pagamento delle fatture emesse dall’Ato, ma il 2 novembre, tre giorni dopo, dalle casse comunali vengono prelevati 600mila euro proprio con questa finalità.

Rimangono poi numerosi ostacoli burocratici da superare. «Prima di dare un centesimo ad una ditta – spiega Nido – bisogna provvedere a una lunga serie di accertamenti per cui è necessario avere dei documenti di cui l’amministrazione non dispone. Tecnicamente quindi mancano i presupposti per una gestione diretta del servizio da parte del Comune». Neanche i cittadini sembrano credere agli annunci del sindaco Sodano. «Bisogna verificare se il Comune può uscire dall’Ato – dicono dal comitato Indignati per malagestione della raccolta differenziata – sembrano più proclami sollecitati dall’avvicinarsi delle elezioni. L’unica cosa che non possiamo accettare è che si abbandoni il porta a porta. Sarebbe un ulteriore messaggio di sfiducia per i cittadini».

Mezzo dell’Aimeri trasporta rifiuti indifferenziati

La cui pazienza, in verità, è già stata messa duramente alla prova. Qualche giorno fa una foto scattata da un balcone ha testimoniato come la ditta Aimeri, che dovrebbe garantire il porta a porta, ha invece raccolto la spazzatura in modo indifferenziato. «Lo sappiamo e lo abbiamo segnalato ufficialmente all’Ato – replica il sindaco Sodano – Mischiare il secco con i rifiuti differenziati è una delle inadempienze gravi per cui l’Ato avrebbe potuto rescindere il contratto, ma non l’ha fatto».

 

[Foto di Angelo Luigi Patanè e Indignati per la malagestione della differenziata]

Salvo Catalano

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