E proroga fu. Tra Nello Musumeci e i sindaci delle grandi città a spuntarla sono stati i secondi. Il terreno del confronto era quello della raccolta differenziata, che vede buona parte dei capoluoghi – a partire dalle tre città metropolitane – ancora molto lontani non solo dagli obiettivi imposti dalla legge – quel 65 per cento che in Sicilia resta una chimera per quasi tutti i Comuni – ma anche dal 30 per cento fissato dalla giunta regionale come soglia minima per evitare di ricorrere all’invio dei rifiuti all’estero.
I primi cittadini, d’altronde, già nelle settimane scorse lo avevano detto chiaramente: riuscire a ridurre al 70 per cento l’indifferenziato entro fine luglio sarebbe stato impossibile. C’è stato chi – Salvo Pogliese a Catania, Cateno De Luca a Messina, Giacomo Tranchida a Trapani e Francesco Italia a Siracusa – si è difeso sottolineando il poco tempo avuto a disposizione per riuscire a invertire la tendenza, e chi invece, come Leoluca Orlando, ha replicato dicendo che l’individuazione di un’impresa che si occupi di portare la spazzatura fuori dalla Regione non può esulare dal rispetto del codice degli appalti. «Il governo regionale intende continuare a sostenere e incentivare i Comuni che concretamente dimostrino di volersi adoperare per aumentare la percentuale della raccolta differenziata», che annuncia la proroga.
A nulla è valso l’avvertimento del presidente della Regione che, dopo avere addirittura paventato la decadenza degli organi politici nel caso in cui i Comuni non avessero inviato per tempo i contratti con le ditte – proposito poi stoppato dal Tar -, ha annunciato il commissariamento del settore rifiuti. E così ieri Musumeci ha firmato l’ennesima ordinanza sulla gestione straordinaria, disponendo una proroga di tre mesi. I Comuni sono chiamati a presentare entro il 28 agosto un cronoprogramma degli interventi che dovrebbero permettere la crescita della differenziata. Ciò significa che il ricorso all’invio all’estero dei rifiuti non dovrebbe avvenire prima dell’anno nuovo, considerato che gli impegni degli enti locali dovranno ottenere il via libera degli uffici regionali. «Nelle ultime settimane – sottolinea Musumeci – la differenziata è cresciuta notevolmente. Sono già quasi trecento i Comuni che hanno superato il 30 per cento e di questo voglio ringraziare sindaci, tecnici e operatori ecologici e cittadini per il grande sforzo fatto in questa vera e propria battaglia di civiltà. Di contro, però, ce ne sono ancora novanta che sono lontani dal traguardo minimo, di livelli decenti, che consentirebbe alla nostra Isola di non essere, quanto meno, l’ultima Regione d’Italia».
L’ordinanza contiene anche una disposizione riguardante l’aumento della capacità giornaliera di operatività degli impianti di trattamento meccanico-biologico, nei limite massimo annuale del 20 per cento rispetto al quantitativo autorizzato, per quei gestori che hanno già presentato istanza motivata. A riguardo l’Arpa si è riservata di esprimere il proprio parere solo dopo avere esaminato la documentazione presentata dai singoli impianti. L’Agenzia regionale per la protezione dell’ambiente specifica inoltre che comunque «dovranno essere indicate le norme a cui si intende derogare». A riprova di come, nonostante il doveroso ottimismo, il ritorno alla normalità non sia ancora dietro l’angolo.
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