Una domenica di sole e sport che non è stata digerita da tutti i cittadini di Catania. In particolare da quelli che abitano nel piccolo borgo di San Giovanni Li Cuti, che hanno scritto una lettera per protestare contro la chiusura del lungomare in occasione della maratonina di Catania. La gara podistica, giunta alla sesta edizione, si è spostata, per volontà del Comune di Catania, dal centro storico al viale Ruggero di Lauria sotto l’organizzazione dell’associazione sportiva Scuola di atletica leggera Catania. Un evento che è coinciso con il tradizionale Lungomare liberato. «Ne è scaturito il divieto assoluto di accesso per la via San Giovanni Li Cuti – scrivono alcuni residente in un lettera – in quanto l’ingresso e l’uscita della strada risultavano adiacenti al perimetro del percorso, con la conseguenza che ci siamo trovati sequestrati in casa e impossibilitati ad uscire e rientrare con i nostri mezzi».
Gli abitanti prendono di mira l’organizzazione della gara podistica perché «non ha tenuto in alcun conto il fatto che la via non ha altri sbocchi se non sul lungomare, e quindi centinaia di cittadini sono stati di fatto reclusi per ore quando invece, ragionando con un minino di intelligenza, sarebbe stato più semplice ed opportuno spostare il percorso qualche decina di metri in avanti», Il percorso, da ripetere più volte per completare la distanza di poco superiore a 21 chilometri, si snodava da piazza Europa a Ognina con partenza e arrivo nei pressi di piazza del Tricolore. «Non critichiamo la gara, ma il fatto che nessuno ha pensato di avvisare i residenti – spiega a MeridioNews l’avvocato Arturo Oliveri -. Ci siamo ritrovati impreparati perché ci sembrava il classico Lungomare liberato ma invece anche per chi era dotato di pass il passaggio era vietato».
«L’incompetenza e la sprovvedutezza di chi ha autorizzato una simile chiusura ha creato gravissimi fastidi e disagi ai residenti della strada – continuano i residenti -. Diffidiamo quindi il Comune di Catania dal creare in futuro analoghe incresciose situazioni e comunque invitiamo ad affidare l’organizzazione a personale qualificato e in possesso della dovuta competenza, in maniera da evitare l’insorgere e il ripetersi di simili problemi».
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