Renzi firma il contratto tra l’Anas e la Regione Valore 470 milioni di euro, le opere sbloccate

L’appuntamento è per questa mattina alle 9.30, davanti la galleria Caltanissetta, lungo la strada che collega Agrigento al capoluogo nisseno. Per quell’ora Matteo Renzi ricomincerà il suo tour de force per il al referendum (si vocifera già di un suo ritorno il 2 dicembre per chiudere proprio in Sicilia la sua campagna elettorale), firmando il contratto di programma Anas-Regione per opere del valore complessivo di 500 milioni. 

Si tratta di un accordo al quale l’azienda autostradale e la Regione sono giunte dopo una guerra di carattere tecnico amministrativo di durata biblica. Il pomo della discordia è stato negli anni il riconoscimento degli oneri di investimento, cioè i costi accessori legati ad aspetti come la progettazione o la direzione dei lavori. 

L’Anas chiedeva alla Regione il riconoscimento del 15 per cento delle somme. Una cifra esorbitante, secondo la Regione. Dietro questo braccio di ferro, sono rimaste ferme per anni diverse opere, proprio perché i fondi erano bloccati in attesa di una risoluzione. Alla fine l’accordo è stato però raggiunto e prevede che gli oneri di investimento destinati ad Anas saranno il 12,5 per cento delle somme complessive per ciascuna opera. Insomma, non un traguardo che fa gioire l’assessorato alle Infrastrutture, ma che in ogni caso permette di sbloccare complessivamente, tra opere cantierabili e progetti, circa 470 milioni di euro.

I lavori maggiori riguardano la variante di Nicosia e il completamento dei lavori di ammodernamento e sistemazione del tratto compreso tra il chilometro 38,7 e il 42,6 (svincolo ss120 e svincolo Nicosia Nord – ex intercantieri), per un importo di poco superiore ai 20 milioni di euro; la strada statale Occidentale Etnea nel tratto tra Bronte e Adrano, per un totale di 54 milioni di euro (stanziati da una delibera Cipe del 2004 e rimasti bloccati per via del contenzioso); il tratto Trapani-Mazara Del Vallo compreso tra lo svincolo di Birgi della A29 e il collegamento alla strada statale 115, per 134 milioni; il raccordo autostradale 15 lungo la tangenziale tra San Gregorio di Catania e Siracusa, per dieci milioni di euro; la strada a scorrimento veloce tra Licodia Eubea e la A19, per 120 milioni di euro; e la sistemazione e messa in sicurezza dello svincolo del Tumarrano, lungo la Palermo-Agrigento, per un milione e 600mila euro.

Al fianco delle opere già cantierabili, un elenco di progetti che dovranno essere rideterminati sulla base del nuovo codice degli appalti. Si va dai circa cinque milioni per il tratto della Palermo-Agrigento tra il capoluogo, il bivio di Bolognetta e il bivio Manganaro, a un non meglio specificato «nodo di Palermo», per un importo di tre milioni di euro, fino ai due milioni per la tangenziale di Gela. E ancora la progettazione preliminare dell‘itinerario Gela-Agrigento-Castelvetrano; il collegamento Rocca di Caprileone-Tortorici-statale 120 Randazzo; studio di fattibilità e progettazione preliminare del collegamento tra la statale 189 e la statale 115 in località Bonsignore di Ribera, a servizio delle aree interne dei monti Sicani; studio di fattibilità, progettazione preliminare del collegamento tra la statale 114 (località Capo Mulini) e l’autostrada A18 svincolo di Acireale; studio di fattibilità e progettazione preliminare del collegamento tra la statale 189 e la statale 118, a servizio delle aree intern dell’Agrigentino. Si tratta comunque di progetti per i quali la cantierabilità è ancora lontana.

Miriam Di Peri

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