Ritmi frenetici per il presidente del consiglio Matteo Renzi che torna a Palermo per la seconda volta in pochi giorni. I tempi sono stretti, il premier ha un calendario molto fitto, dall’incontro con gli agricoltori in un convegno al teatro Politeama, subito dopo l’incontro con i lavoratori della Fincantieri e poi partenza alla volta di Cinisi.
Un vero e proprio tour de force se si pensa che Renzi viene da Caltanissetta, dove questa mattina ha firmato il contratto con Anas e Regione per lo sblocco di 470 milioni di euro per le opere pubbliche. L’attesa è stata lunga, il presidente del Consiglio è arrivato in teatro in forte ritardo, mentre fuori, in un clima tranquillo, le forze dell’ordine – schierate per l’occasione in maniera meno invasiva rispetto a quanto accaduto in occasione della visita al teatro Massimo – hanno chiuso l’accesso al pubblico attorno alle 13. Entrando nel teatro Politeama, Renzi, ha fatto un gesto di scuse verso i presenti per l’attesa. Con il premier ci sono il ministro Graziano Delrio e i sottosegretari Davide Faraone e Giuseppe Castiglione. Solo alcuni sostenitori del No al referendum costituzionale del prossimo 4 dicembre hanno fatto sentire in maniera pacata la loro presenza, limitandosi a consegnare volantini a ridosso dell’ingresso controllato di piazza Ruggero Settimo.
Al Politeama, davanti agli agricoltori, Renzi ha esordito con uno slogan ormai noto agli italiani ribadendo il suo «no a una Europa fatta da un’insieme di regole e di tecnocrazie burocratiche che non parla di uomini e donne». Poi ha dato loro una notizia: «Venerdì manderemo a Bruxelles il decreto sull’etichettatura del grano». Renzi nel corso della sua visita nel capoluogo siciliano non ha risparmiato critiche alle infrastrutture in Sicilia, scandite ripetutamente dalla parola «inaccettabile». «I viadotti costruiti dall’Anas in Sicilia ma anche sulla Salerno-Reggio Calabria sono inaccettabili», ha detto il premier e poi ha aggiunto: «Per raggiungere in treno Roma da Firenze impiego un’ora e mezza, è inaccettabile che qui in Sicilia ci siano tratti a binario unico».
Ben altra atmosfera quella che attende Renzi di fronte a Fincantieri, dove è già in corso un sit in a cui partecipano operai, centri sociali e fronte del No. Dopo che si è diffusa la notizia che la visita di Renzi ai cantieri navali sarebbe saltata i manifestanti hanno chiesto notizie alle forze dell’ordine. «Questa è l’essenza dell’assenza delle istituzioni – dicono i manifestanti appreso che il presidente ha annullato la tappa alla Fincantieri – la prova di quanto il presidente tiene ai cantieri navali e ai loro operai e di come fosse qui solo in campagna elettorale».
Già nella notte diverse scritte indirizzate all’ex sindaco di Firenze e contro la riforma della Costituzione sono apparse per le vie di Palermo. Alcune di queste, quelle più vicine alle zone da cui sarebbe passato il premier, tuttavia, sono state prontamente cancellate. Anche l’amministratore delegato di Fincantieri ha lasciato lo stabilimento. Il presidio delle forze dell’ordine resta, ma ormai non si attende più il presidente del Consiglio, partito alla volta di Cinisi.
Se gli operai sono delusi dall’assenza del premier, non devono disperare perché una delegazione di colleghi aspetta di incontrare Renzi direttamente a Cinisi. E il sottosegretario all’Istruzione Davide Faraone in contemporanea ha ribadito l’impegno del governo sulla vertenza Fincantieri: «Una attenzione e un impegno dimostrati dai fatti: il cantiere assorbirà tutti gli operai in cassa integrazione e abbiamo iniziato dopo dieci anni i lavori per il bacino di carenaggio, lavori che favoriranno gli investimenti. Lo stesso ministro Delrio si è reso disponibile per un incontro a breve con i lavoratori del porto per presentare il piano di investimenti previsto per questo settore. Chi pensa e afferma il contrario o è stato distratto fino a ora, o sbaglia consapevolmente». «Oggi, intanto, – ha continuato Faraone – incontreremo i lavoratori del passante ferroviario per rassicurarli sulla loro prospettiva occupazionale e fornire informazioni riguardanti la realizzazione dell’opera infrastrutturale».
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