Palazzo degli elefanti approva il regolamento sulla cartellonistica pubblicitaria. Nella seduta consiliare la maggioranza cerca fino alla fine di chiamare all’appello i suoi e di accordarsi con una fetta dell’opposizione «perché l’atto è importante per l’intera città», convince i consiglieri l’assessore al Bilancio Giuseppe Girlando. Con 23 voti favorevoli, otto astenuti e nessun contrario l’amministrazione promette all’aula che farà tutto per avviare presto il bando di gara che permetterà alle ditte del settore di aggiudicarsi la gestione degli impianti. Molti dei quali, finora in assenza di una norma, dal mese di novembre hanno le licenze scadute o annullate dal Cga ma continuano a essere operativi. Dall’approvazione dell’atto all’avvio della gara passeranno comunque alcuni mesi, un periodo transitorio delicato per il quale erano stati presentati alcuni emendamenti che intendevano fornire regole chiare. Le proposte sono state rigettate da una parte dell’aula, non senza polemiche. Su una di questa si scatena la bagarre tra il consigliere del Partito democratico Niccolò Notarbartolo e i funzionari comunali. L’emendamento avrebbe consentito al Comune di assegnare temporaneamente gli spazi disponibili mediante autorizzazioni che sarebbero decadute al momento dell’aggiudicazione delle gare.
«L’approvazione era necessaria per evitare i rischi connessi agli eventuali ritardi nell’adozione delle gare, anche a causa di possibili ricorsi, evitando le grane del danno erariale», spiega il componente del Pd. L’emendamento però riporta un parere tecnico sfavorevole, presto confutato da Notarbartolo. Cosa che non basta per evitare che l’aula lo respinga. Per l’assessore al ramo «quell’emendamento era una contraddizione dal punto di vista politico perché con il regolamento finalmente azzeriamo decenni di affidamento a richiesta e passiamo all’asta pubblica». «Gli uffici mi hanno promesso che la transitorietà durerà poco e che si lavorerà da subito alla realizzazione di un bando», continua Girlando. «Verranno preparati i lotti su cui si faranno le gare, in due dimensioni: alcuni più grandi e altri più piccoli per evitare che a partecipare siano solo le imprese più grosse», aggiunge il componente della giunta di Enzo Bianco. Nel frattempo «si applicherà la disciplina vigente».
«Siamo d’accordo sull’approvazione del regolamento e speriamo che finalmente venga messo un po’ di ordine nel settore», interviene Maurizio Giuffrida della società Job creation. L’azienda rappresenta il due per cento degli imprenditori del settore e ha portato in tribunale il Comune di Catania per alcune autorizzazioni concesse ad altre imprese da parte dei dirigenti. Una posizione accolta dal Tar ma non dalla ragioneria dell’ente catanese che a ottobre 2015 autorizza impianti definiti illegittimi dal Cga. «Così come approvato il regolamento prevede che vengano per ora mantenute solo le autorizzazioni vigenti ma è chiaro che in questo momento non ce ne sono perché tutti gli impianti che vediamo in giro sono scaduti o nulli per il Cga», prosegue Giuffrida. «Ci aspettiamo che da oggi questi impianti vengano coperti perché non in regola e, come prevede il regolamento, entro sessanta giorni rimossi», conclude.
«Oltre a essere oscurati dovranno essere anche multati, cosa che non è stata fatta nei mesi scorsi», aggiunge il socio di Giuffrida, Angelo Caruso. Il dato viene fuori dall’articolo 61 del regolamento da poco approvato. «Io e il Tavolo delle imprese riteniamo che il regolamento sia allo stesso tempo una conquista e una sconfitta perché – spiega l’imprenditore – senza l’approvazione dell’emendamento sulla transitorietà, sono stati agevolati i gruppi di potere che con la loro pressione al Comune determinano le indicazioni di una politica che fa poco per le ditte oneste che chiedono le autorizzazioni».
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