Regioni sotto attacco, il Friuli reagisce e compare un magico ‘non’…

LA PROTESTA E’ STATA GUIDATA DALLA PRESIDENTE DEL FVG, CHE PURE ESSENDO DEL PD, HA IMPEDITO LA SVENDITA DELLA SUA REGIONE

L’alt è stato perentorio.  Ed è arrivato dal Friuli Venezia Giulia e dal Trentino Alto Adige. Il piano di Matteo Renzi, di cancellare con un colpo di penna, le specialità delle Regioni Italiane, è stato sventato e, in parte, bloccato. Così, come per magia, nella notte, è spuntato l’avverbio che fa cambiare rotta all’esecutivo. Un ‘non’ che prima non c’era e che adesso c’è.

La questione è delicatissima: il ddl governatitivo che riforma il Titolo V della Costituzione. Il Governo Renzi, non solo vuole togliere alle regioni tutte le competenze (o gli asset?) in settori strategici, cone l’Energia e l’Ambiente, ma voleva estendere questa svolta centralista anche alle Regioni a Statuto Speciale.

Fino a ieri, infatti, le disposizioni governative si applicavano a tutte le Regioni. Oggi, invece, come si vede nella foto accanto (tratta da messaggeroveneto.gelocal.it),  le cose sono cambiate.

A determinare il cambiamento, nonostante i tentativi di ridurre tutto ad un ‘refuso’, sono state le sonore proteste dei friulani,inclusi i  parlamentari del Pd, ma anche dei sudtirolesi e di altri esponeti di minoranze linguistiche che hanno minacciato di togliere il sostegno al governo Renzi.

Il primo a ragire, da Trieste, è stato il Senatore Lodovico Sonego che ha definito la mossa del compagno di partito, Matteo Renzi «un attacco inaccettabile al Friuli Venezia Giulia e alle altre “speciali”». Ma, a sbattere i pugni sul tavolo, è stata anche la Presidente di quella regione: Debora Serracchiani. Che pur essendo anche vice segretario del Pd, non ha esitato ad impedire la cancellazione della storia e dei diritti della sua regione.

E che ancora oggi, nonostante la magica apparizione del ‘non’, promette battaglia. “Sino all’adeguamento dei rispettivi statuti” è infatti una frase che non chiude la questione:

“Il testo è a lontano dalle indicazioni fatte proprie dalla Conferenza delle Regioni» E dunque “lavoreremo per emendarlo e migliorarlo. Sarebbe incomprensibile se una riforma di razionalizzazione avesse l’aspetto e la sostanza di una nuova centralizzazione”.

E su una ipotetica clausola di salvaguardia ha aggiunto: ”C’e’ gia’ e se ne sono fregati altamente”.

Silenzio assordante, finora, dal Presidente della Regione siciliana, Rosario Crocetta.  L’unico che dalla Sicilia, si è fatto sentire, ieri, prima della comparsa del magico ‘non’, è stato il Presidente dell’Ars, Giovani Ardizzone: “Con un semplice colpo di penna si vogliono cancellare quasi 70 anni di storia. Siamo all’offensiva finale di un attacco mirato e concentrico contro il regionalismo. Per quello che ci riguarda, la nostra opposizione sarà ferma e determinata”.

Antonella Sferrazza

Recent Posts

Il processo Pandora si divide in due tronconi: l’ex assessore Luca Sammartino sceglie il rito ordinario

Si separano dal troncone principale le posizioni di 13 imputati dell'udienza preliminare del procedimento scaturito…

3 minuti ago

Strage di Altavilla, in corso la perizia psichiatrica su Giovanni Barreca

È in corso la perizia psichiatrica che dovrà accertare la capacità di intendere e di…

41 minuti ago

Voto di scambio politico-mafioso: arresti domiciliari per il sindaco di Paternò, ma ordinanza sospesa

Il tribunale del Riesame ha accolto il ricorso della procura di Catania, che per il…

45 minuti ago

Catania, dall’1 ottobre parte la nuova linea Amts metro shuttle

Da domani, martedì 1 ottobre, a Catania sarà attiva la nuova linea Amts metro shuttle.…

1 ora ago

Catania, con una pistola minaccia di morte l’ex moglie e dà un pugno all’ex compagna

Avrebbe minacciato di morte con una pistola l'ex moglie e avrebbe dato un pugno all'e…

2 ore ago

Aprire una nuova attività: come attirare i primi clienti?

Aprire una nuova attività rappresenta una delle sfide più complesse e stimolanti per un imprenditore.…

2 ore ago