Il governo regionale pensa a razionalizzare gli sprechi della sanità siciliana e più in generale della pubblica amministrazione, avvalendosi della centrale unica degli acquisti. Secondo alcune stime previste dall’assessorato, si potrebbe arrivare anche a cento milioni di euro di risparmio. Anche se quantificare la quota di risparmio per l’intera Regione al momento non è possibile, se prima non si procede a una stima verosimile di quante operazioni complessivamente saranno coinvolte rispetto al totale degli acquisti effettuati. Dai monitoraggi di appalti di ospedali ed Asp è emerso che le singole gare frammentano le risorse e soprattutto costano di più. Nell’idea dell’amministrazione regionale la centrale unica non si occuperà soltanto degli appalti in sanità – che resta comunque il settore dove si registrano la maggior parte degli interventi – ma anche di appalti di altri assessorati.
Quel che è certo che il tentativo di razionalizzazione passa da una filosofia di gestione che autorizza ipotesi consistenti di minore spesa. Utilizzando in pratica un sistema per una serie ripetuta di operazioni, il costo viene ripartito su un numero elevato di acquisti e tende a essere minore. Maurizio Caserta, docente universitario di Macroeconomia all’Università di Catania spiega così in sintesi la nuova metodologia: «Centralizzare gli acquisti produce un effetto sui costi della transazione. Ciò nasce da una valutazione d’insieme di tutto quello che occorre per arrivare all’acquisto del bene o del servizio richiesto». Caserta poi chiarisce ulteriormente: «Per certi tipi di acquisti occorrono competenze specifiche a monte anche nella predisposizione dei bandi e di quello che occorre per arrivare al prodotto che serve. Inoltre facendo la spesa una volta e utilizzandola per più acquisti vengono realizzate delle economie di scala».
Secondo il docente «in termini di efficienza economica per un’amministrazione la centrale unica degli acquisti è una scelta di risparmio e come tale è benvenuta. Il problema delle amministrazioni pubbliche, in economie che rallentano e arrancano come la nostra, è proprio ridurre le spese. Nella fase di programmazione degli acquisti con questa modalità verranno assorbite tutte le spese necessarie per arrivare all’obiettivo finale». Quindi, oltre a una profonda razionalizzazione, si richiederà una profonda qualificazione di chi procede agli appalti centralizzati.
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