I fondi europei per il turismo sarebbero finiti nelle tasche di un gruppo criminale che non avrebbe realizzato nulla sul territorio. La Guardia di finanza di Palermo, coordinata dalla locale Procura, ha scoperto una truffa da 11,3 milioni.
I militari del Nucleo di Polizia economica e finanziaria hanno eseguito un’ordinanza con la quale è stata disposta l’applicazione della misura cautelare degli arresti domiciliari e dell’interdizione dall’attività imprenditoriale e dall’esercizio di cariche presso persone giuridiche nei confronti di Antonio Fabbrizio, amministratore prima di diritto e poi di fatto di due consorzi che operano nel settore turistico (il consorzio Cult e il consorzio Sistema Palermo Servizi Musei), beneficiari, insieme ad una terza società (la Alimentaria Sicilia srl), di finanziamenti pubblici concessi dalla Regione.
Il Gip ha inoltre disposto il sequestro di beni e disponibilità finanziarie per 6,2 milioni di euro, tra cui un’autovettura e due immobili nei confronti dell’imprenditore, nonchè di altri 5,1 milioni di euro nei confronti di I.M.D., 50 anni, amministratore prima di diritto e poi di fatto dell’altra società coinvolta.
La concessione dei contributi pubblici, ammontanti ad oltre 3,2 milioni di euro e interamente percepiti, era finalizzata alla realizzazione di un sistema itinerante su tutto il territorio regionale per la fruizione del patrimonio culturale e naturalistico, in grado di promuovere il turismo locale e di potenziare le realtà produttive circostanti, attraverso la realizzazione di 10 unità produttive dislocate sull’intera regione e di un portale internet, l’acquisto di audioguide, cartellonistica e segnaletica stradale.
Le indagini avrebbero accertato come il soldaizio, composto dai due imprenditori oltre che da due prestanome (O.R. classe 1964 e R.A. classe 1970), abbia predisposto documentazione ideologicamente falsa per ottenere oltre 3,2 milioni di euro, distratto i fondi per finalità differenti rispetto a quelle per cui erano stati concessi, utilizzato ed emesso fatture per operazioni inesistenti per un ammontare di quasi 7,8 milioni di euro, nonché effettuato operazioni finanziarie per oltre 11 milioni di euro al fine di svuotare le casse delle società beneficiarie dei contributi, portandole al fallimento.
Al termine delle indagini sono state denunciate 18 persone con l’accusa, a vario titolo, di associazione a delinquere finalizzata al falso ideologico, all’emissione e utilizzazione di fatture per operazioni inesistenti, alla truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche e alla malversazione, nonchè per il reato di bancarotta fraudolenta. Fabbrizio è inoltre stato denunciato per il reato di intestazione fittizia di beni, perché ha intestato all’anziana madre la proprietà di un autoveicolo, e due immobili di pregio in centro a Palermo, in via Pignatelli Aragona e in via Mariano Stabile, a una società in liquidazione, di fatto gestita dall’indagato.
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