Regione, tre organi di garanzia senza garanti!

SONO IL GARANTE PER LA TUTELA DEI DIRITTI DEI DETENUTI; IL GARANTE PER L’INFANZIA E L’ADOLESCENZA E IL GARANTE PER I DISABILI

Dopo le elezioni europee è auspicabile che il Governo di Rosario Crocetta nomini personalità di sicura indipendenza e competenza e non “trombati” della politica. Per assicurare il massimo della trasparenza e pubblicità si faccia intanto un avviso pubblico.

Con due leggi regionali (la n. 5 del 2005 e la n. 47 del 2012) sono stati istituiti rispettivamente nella regione siciliana tre organi di garanzia:

il garante per la tutela dei diritti fondamentali dei detenuti;

il garante per l’infanzia e l’adolescenza;

il garante della persona con disabilità.

Attualmente le predette autorità sono senza garanti. Quello dei detenuti è scaduto da un anno (l’ex senatore forzista, Salvo Fleres, molto vicino all’ex senatore Marcello Dell’Utri, è rimasto in carica per ben sette anni!), mentre il garante della persona con disabilità, Edoardo Barbarossa, poco dopo la sua nomina (nel 2013) è stato revocato. Nessuna notizia si ha riguardo al garante per l’infanzia la cui postazione, tuttavia, risulta, fin dalla emanazione della legge, “vacante”.

Non si capisce, a questo punto, per quale motivo non si provvede ad applicare leggi della Regione, soprattutto quando si tratta di tutelare diritti umani.

Ci rendiamo conto che sotto campagna elettorale fare nomine è poco elegante, ma tutto ciò non esenta, intanto, il Governo regionale ad emanare un avviso pubblico, secondo il principio di trasparenza e pubblicità dell’azione amministrativa, per invitare i soggetti interessati, in possesso dei requisiti di legge, a presentare domanda e relativo curriculum per essere selezionati alla luce del sole.

Con un’avvertenza, però: che non saranno prese in considerazione le istanze di “trombati” della politica e di soggetti privi di un minimo di indipendenza e di competenza specifica. L’opinione pubblica è stanca di vedere persone inadeguate e politicamente schierate ricoprire incarichi importanti con risultati negativi che sono sotto gli occhi di tutti.

Effettuare nomine in maniera trasparente sarebbe un bel segnale di buon governo, anche per mettere a tacere le cornacchie che, a destra e a manca, sostengono che il presidente della Regione quelle postazioni vorrebbe coprirle con uomini fidati e politicamente vicini a lui o a quelli della sua cosiddetta maggioranza.

Fare antimafia, la regola vale per Crocetta o per qualsiasi altra personalità che riveste pubblici incarichi, significa anche agire con rigore ed imparzialità, in una terra in cui il clientelismo ed il favoritismo sono pane quotidiano.

Se, invece, Crocetta pensa che le citate autorità di garanzia siano inutili, non resta che cancellarle visto che (almeno una) dispongono di uffici e personale che per ora non si sa cosa effettivamente facciano.

Un fatto intollerabile in tempo di spending review.

 

Redazione

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