Anche la Regione Sicilia sposa il piano anti-tabacco promosso dal governo nazionale. La firma sulla legge sulla «Policy aziendale anti-fumo», finita sulle scrivanie dei dirigenti generali siciliani, è della segretaria generale Patrizia Monterosso. Due gli aspetti della campagna: fare in modo che il divieto di fumo negli uffici regionali venga davvero rispettato (e per farlo si parla di creazione di check-list, un elenco di punti da seguire), e contemporaneamente aiutare i dipendenti fumatori a smettere. Nel documento si parla di «contenziosi legati all’esposizione al fumo passivo». Ma su questo Monterosso precisa: «Quantomeno all’interno della segreteria generale della Regione non ci sono in atto contenziosi per richieste di risarcimento da fumo passivo».
La Regione dichiara dunque guerra al fumo, con un provvedimento che prevede come primo step la creazione di un gruppo di lavoro formato da un rappresentante della dirigenza, da un medico competente, dal responsabile e dai componenti del servizio di prevenzione e protezione e da rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza. Saranno nominati inoltre dei referenti aziendali per il tabagismo e sarà aggiornato il regolamento anti-fumo. Nasce anche una check-list per il controllo ambientale «finalizzato alla verifica del rispetto del divieto di fumo» e relativa check-list «per automonitoraggio delle attività di accertamento svolte».
Per il secondo step, è prevista la somministrazione di questionari e l’organizzazione di incontri di informazione e formazione per la promozione nei lavoratori della conoscenza degli effetti dell’esposizione al fumo di tabacco e dei danni alla salute correlati. Infine, terzo step, «collaborazione con i centri antifumo del Sert per l’avvio di programmi terapeutici di disassuefazione dal fumo come consueling e terapia antitabagica».
Sui «contenziosi legati all’esposizione al fumo passivo», Monterosso assicura che non è il caso della segreteria generale e promette approfondimenti sugli altri uffici regionali. «Si tratta di una campagna di sensibilizzazione promossa a livello nazionale – sottolinea ancora Monterosso – e in qualità di datore di lavoro mi sono sentita in dovere di sposare la causa. C’è chi ironizza soffermandosi sul mio essere una non fumatrice, ma io credo che si tratti di una battaglia di civiltà che vada affrontata».
Il pensiero, ovviamente, va al presidente della Regione, Rosario Crocetta, fumatore incallito, che certo non si priva di una boccata di nicotina durante le lunghe giornate trascorse tra le mura del Palazzo. «Il presidente non ha mai condizionato l’operato di questo ufficio – puntualizza Monterosso -. Certo, da privato cittadino, mi auguro che si ravveda e provi a intraprendere la strada della lotta al tabagismo».
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