Regione, governo delle chiacchiere

Un pomposo e roboante comunicato stampa annuncia: “Palermo sarà per quattro giorni (dal 6 al 9 giugno) la capitale della Sanità nazionale con la seconda edizione del ‘Forum del Mediterraneo’ che darà uno sguardo al Mediterraneo e un altro all’Europa. Il titolo di quest’anno e’ “Sostenibilita’ e diritto alla salute: sicurezza, equità e appropriatezza”, temi di assoluta attualita’ in un momento in cui necessita un contenimento della spesa a livello nazionale”.

La manifestazione, neanche a dirlo, è voluta dall’assessore regionale alla Salute Massimo Russo. Prevista la solita parata di ‘stelle’ con in testa il ministro della Salute Renato Balduzzi, i rappresentanti dei ministeri dell’Ambiente e per la Coesione Sociale, il sottosegretario della Salute Elio Cardinale, il presidente dell’Agenas Giovanni Bissoni, delegazioni di numerose regioni italiane, rappresentanti delle professioni sanitarie e delle associazioni di cittadini. Ci saranno, persino, gli assessori della Salute di tutte le Regioni, che l’8 giugno terranno a Palermo una riunione straordinaria della Commissione nazionale salute.

L’aspetto comico – o tragico? – è che mentre tutti questi personaggi si daranno appuntamento a Palermo – supponiamo a spese degli ignari contribuenti siciliani – la sanità pubblica siciliana continua ad essere un delirio. Invece di migliorare i servizi per i cittadini la Regione siciliana continua a gettare soldi in convegni inutili dove politici e ‘intellettuali’ di vario genere si danno appuntamento per pontificare sul nulla mescolato con il niente.

Il discorso, purtroppo, non riguarda solo la sanità, ma un po’ tutta l’amministrazione regionale. In agricoltura, negli ultimi due anni, siamo stati sommersi da convegni, pubblicazioni, interviste, iniziative varie. Il risultato, ‘a strinciuta’, come si dice dalle nostre parti, è che gli agricoltori siciliani sono alla fame.

Non parliamo degli appalti pubblici. Se vi recate dalle parti di quello che un tempo era l’assessorato regionale ai Lavori pubblici – oggi si dovrebbe chiamare assessorato alle Infrastrutture o non sappiamo nemmeno più come – vi sommergeranno con dotti discorsi di filosofia: project financing di qua, grandi opere di là, bla bla bla. Il risultato, anche in questo caso, è che il settore è fermo, i fondi europei sono nei cassetti, la disoccupazione avanza e l’assessore di turno gira come una trottola in lungo e in largo la Sicilia annunciando opere pubbliche che non si realizzeranno mai.

A dir poco delirante quello che è avvento nel settore pesca. Raffaele Lombardo è presidente da quattro anni. Ebbene, in quatto anni non ha trovato il tempo di nominare il dirigente generale della Pesca. Il risultato è lo sfascio totale di questo settore. Nel novembre del 2011, grazie alle spinte del mondo della pesca siciliana, sono stati stanziati ben 9 milioni. Parliamo della legge regionale numero 25 del novembre del 2011.

Ebbene, da allora ad oggi, di questi 9 milioni di euro, non è stato speso nemmeno un centesimo. Le organizzazioni della pesca hanno provato in tutti i modi a sensibilizzare l’assessore Elio D’Antrassi (con la pessima riforma dell’amministrazione regionale del 2009 – una riforma che l nuovo Governo e la nuova Assemblea regionale dovranno rivedere per correggere gli errori incredibili che sono stati commessi). Ci ha provato anche, in tutti i modi, l’onorevole Giulia Adamo, da poco eletta sindaco di Marsala. Ma non c’è stato verso.

Ora scopriamo che quasi 400 mila euro di risorse della pesca verranno utilizzati per un convegno che andrà in scena a Mazara del Vallo. Convegno per la sanità, convegni per la pesca. Ormai, negli uffici della Regione si amministra così: con le chiacchiere. Dilapidando risorse pubbliche.

Nel caso della pesca, siamo all’assurdo. I pescatori siciliani, con le ultime direttive volute dall’Unione Europea, non possono più nemmeno andare per mare. I divieti introdotti sono tali e tanti – controlli, multe e altre diavolerie – che è meglio restare a casa. Queste direttive andrebbero contrastate là dove nascono: e cioè a Bruxelles. Per spiegare ai burocrati europei che il Mediterraneo è cosa diversa dai mari del Nord Europa. Invece, nulla. La Regione siciliana tiene a Bruxelles eleganti uffici che non servono a niente, se non a sperperare altro denaro pubblico.

Che si fa, allora, per i pescatori siciliani? Un bel convegno! Onorevole Lombardo e onorevole Cracolici: quando andrete a casa sarà sempre troppo tardi.

L’unica notizia positiva che l’assessore Elio D’Antrassi va a casa. Non lo rimpiangeremo. Al suo posto arriva Francesco Aiello. Che invece è molto bravo. E se lo diciamo noi ci potete credere. Volete vedere che nominano in quattro e quattr’otto il dirigente generale della Pesca?

 

 

Giulio Ambrosetti

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