Che quella dei rifiuti fosse la sfida più difficile per Nello Musumeci era cosa nota, che non ci fossero persone all’interno degli uffici regionali adatte a lavorare al nuovo piano di gestione dei rifiuti forse no. E invece è quanto si evince dall’ultimo avviso pubblicato sul sito del dipartimento regionale Acqua e rifiuti, riguardante la selezione di 25 esperti ai quali affidare compiti di assistenza e supporto per la preparazione di quel piano d’azione su cui dovrebbe poggiare l’intero settore, trasformandosi in bussola per orientarsi in un futuro che, stando alle promesse del governo regionale, non sarà più costellato dalle emergenze.
Il ventaglio di figure ricercate va dagli esperti in pianificazione socio-economica-ambientale a quelli in territorio e ambiente, da professionisti nel settore giuridico-amministrativo a chi si occupa di Via e Vas, ma il reclutamento riguarderà anche esperti nel settore societario e fallimentare, di contrattualistica di lavoro, ingegneria ambientale e gestionale, nonché dei trasporti, finendo per coloro che hanno competenze specifiche nella gestione del riciclo e riutilizzo dei rifiuti, nell’impiantistica, e nelle campagne pubbliche di informazione a sfondo ambientale. Le collaborazioni andranno dagli otto ai sedici mesi, per compensi mensili compresi tra i 2900 e i 5500 euro. Per chiunque fosse interessato, c’è tempo per manifestare la propria disponibilità fino al 23 luglio. La selezione si baserà in una prima fase sui curriculum per poi passare ai colloqui, davanti alle commissioni esaminatrici nominate dallo stesso dipartimento.
Come detto, il ricorso a figure esterne segue la constatazione dell’assenza di esperti all’interno dell’organico della Regione. Il 21 maggio, infatti, è stato pubblicato l’annuncio della ricerca di eventuali risorse interne, ma nei giorni successivi nessuno ha risposto all’appello. «Alla scadenza dell’atto d’interpello è stata redatta relazione dalla quale è emerso che non è stata individuata alcuna figura interna idonea», si legge nell’avviso. Per la selezione è stato stanziato oltre un milione e mezzo di euro, di cui 355mila euro che verranno presi dal bilancio di quest’anno e la restante parte da quello del 2019. Somme che l’assessorato ritiene spese bene. «Il costo legato all’utilizzo del personale esterno – si sottolinea nel documento firmato dal dirigente generale Salvo Cocina, il cui futuro secondo alcune indiscrezioni potrebbe essere nella squadra del neo-sindaco di Catania Salvo Pogliese – consentirebbe comunque di realizzare un ritorno economico vantaggioso per la pubblica amministrazione in termini di definitivo superamento, tramite l‘adozione del nuovo piano rifiuti, delle criticità in cui versa la Regione».
A riguardo, questa mattina MeridioNews ha dato in anteprima il dato sull’ultimo rilevamento delle percentuali di raccolta differenziata in Sicilia. Nel mese di aprile, la media nell’Isola non è andata oltre il 28 per cento. Un livello decisamente basso, se si considera che il governo Musumeci già a marzo aveva fissato il raggiungimento del 35 per cento entro maggio, obiettivo da qualche settimana spostato per inizio ottobre. Data in cui i Comuni non dovrebbero più potere conferire in discarica oltre il 70 per cento dei rifiuti prodotti, con l’eccedenza che, stando ai contenuti dell’ultima ordinanza del governatore, dovrà essere spedita fuori dalla Sicilia.
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