Il Movimento 5 stelle rischia di ripetere le votazioni online per la scelta del candidato alla presidenza della Regione. Il Tribunale di Palermo ha sospeso l’esito delle consultazione che aveva incoronato Giancarlo Cancelleri.
L’ha deciso la giudice della prima sezione civile, Claudia Spiga, dopo il ricorso presentato dall’attivista Mauro Giulivi, escluso dal primo turno delle Regionarie per non aver sottoscritto in tempo il codice etico. Il tribunale conferma così la decisione presa lo scorso 12 settembre in via cautelare.
La replica del Movimento arriva con un post di Giancarlo Cancelleri sul blog di Beppe Grillo. «Alla luce del decreto del Tribunale civile di Palermo – scrive – il MoVimento 5 Stelle annuncia che esercitando un suo diritto farà ricorso per far valere le proprie ragioni. I tempi per aspettare la fine del procedimento e per rinnovare le votazioni purtroppo non ci sono più. Inoltre anche il giudice nel decreto stabilisce che “nessuna statuizione può essere disposta nel presente giudizio” riguardo “alla celebrazione” e “alla modalità di svolgimento” delle regionarie, cioè se e come le dovremmo fare».
Cancelleri quindi passa in rassegna i vari passaggi giudiziari che hanno rallentato la risoluzione della vicenda, portandola fino alle porte delle elezioni. «Alla prima udienza dell’8 agosto la causa poteva essere decisa immediatamente ma la difesa del ricorrente ha chiesto un rinvio che il Tribunale ha concesso al 29 agosto. In tale udienza, con un giudice diverso, la causa è stata nuovamente rinviata al 6 settembre, quando è stata tenuta da un altro giudice ancora. Quest’ultima si è riservata ed ha sciolto la riserva il 12 settembre rinviando la causa al 18 settembre. Oggi siamo fuori tempo massimo. La scadenza per presentare il simbolo è questo sabato 23 settembre e dobbiamo inoltre raccogliere 3.600 firme per la presentazione della lista. Per questo motivo il MoVimento 5 Stelle sarà presente alle regionali siciliane del 5 novembre con il sottoscritto, Giancarlo Cancelleri, candidato alla Presidenza della Regione e con la lista, a me collegata, votata dagli iscritti il 4 luglio 2017».
Ieri si è svolta l’udienza in cui la giudice ha ascoltato gli avvocati delle due parti. I legali del Movimento 5 stelle hanno contestato la possibilità di ripetere il voto per mancanza di tempo. Tesi respinta dall’avvocato di Giulivi, Lorenzo Borrè, secondo cui «basterebbero quattro giorni».
La decisione del giudice blocca il risultato del primo turno di votazione «limitatamente ai candidati della provincia di Palermo», così come aveva chiesto il legale dell’attivista. Ma sospende anche il risultato della seconda votazione, i cui esiti furono ufficializzati dallo staff il 9 luglio con l’investitura di Cancelleri nel ruolo di candidato governatore.
L’attivista palermitano è stato già candidato alle Regionali di cinque anni fa, ottenendo una settantina di voti. Un risultato che, dopo le dimissioni del deputato regionale Giorgio Ciaccio, anche lui rinviato a giudizio per l’affaire firme false, gli dovrebbe consentire di subentrare al suo posto. Ma le dimissioni di Ciaccio non sono però state ancora votate dall’aula. Giulivi è inoltre compagno della parlamentare nazionale Chiara Di Benedetto, vicina all’ala dei cosiddetti monaci guidata da Riccardo Nuti, l’ex leader palermitano del M5s sospeso in seguito all’inchiesta sulle firme false per le elezioni amministrative del 2012.
Era stato escluso dallo staff del Movimento 5 stelle perché, prima delle Comunarie di Palermo a cui avrebbe voluto partecipare, non ha firmato il codice etico, requisito necessario per la candidatura tra i pentastellati. Giulivi si è difeso sostenendo che la mancata sottoscrizione deriva solo dallo scarso preavviso (ha ricevuto un’email nello stesso giorno in cui si sarebbe dovuto presentare per la firma) e dalla mancata risposta sulla possibilità di leggere preventivamente il contenuto del codice. Per questo è scattato un provvedimento disciplinare che non gli ha permesso di partecipare alle Regionarie. Giulvi tuttavia denuncia di aver saputo della sanzione solo nel momento in cui ha avanzato la sua candidatura per le elezioni del 5 novembre.
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