Ultime ore, forse quelle più frenetiche, per i partiti siciliani chiamati a chiudere e presentare le liste per le elezioni regionali entro le 16 del 26 agosto. Dopo mesi di mal di pancia è arrivato il momento di sapere chi troverà spazio e chi correrà effettivamente per la presidenza della Regione. Perché dopotutto, ancora i giochi sono aperti. E al fotofinish potrebbero arrivare delle novità. Ovunque bocche cucite. Solo sorrisi, sguardi nell’incerto e tante preghiere. Il Movimento 5 Stelle ha già radunato i suoi e fatto firmare i documenti; niente clic quindi per selezionare i singoli candidati. I pentastellati, causa a quanto pare poco tempo a disposizione, hanno rinunciato alla loro selezione naturale tramite la democratica della Rete virando su una consultazione online, che si svolgerà oggi, sulla proposte di liste a livello provinciale.
Un modo, secondo altri, per non mettere in mostra le crepe create negli ultimi anni dopo le fuoriuscite avvenute sia a livello locale che all’Assemblea regionale siciliana. Una lotta intestina da evitare per non aggravare la situazione dopo la rottura con il polo progressista. Il Partito Democratico cerca di superare in fretta lo sgambetto subito e abbraccia + Europa. Caterina Chinnici sarà la candidata alla presidenza anche per la forza politica di Emma Bonino in terra sicula, rappresentata da Fabrizio Ferrandelli che a Palermo ha ufficializzato i nomi in lista.
Ampie riflessioni nel terzo polo con Gaetano Armao. Ma tra Azione e Italia Viva si registrano passaggi, più o meno chiari, a testimonianza che l’accordo tra Matteo Renzi e Carlo Calenda deve fare i conti con le altre candidature. Va avanti sui territori Cateno De Luca che non smette di incontrare, nelle città come nei paesi di provincia, i cittadini. L’ex sindaco di Messina non si preoccupa degli scossoni nei partiti che sfida ma continua a raccogliere consensi, soprattutto tra gli amministratori comunali che lasciano le realtà nazionali per confluire nelle sue liste. Silente la corsa alla presidenza di Eliana Esposito per i Siciliani liberi.
Nel centrodestra, invece, continua la calma apparente. Dopo l’ultimatum di Renato Schifani alla coalizione per stabilire liste, programma e firma di un patto di lealtà bisogna trovare la quadra. I nomi che trapelano vedono conferme ma anche novità. In Forza Italia, niente garanzie; ognuno dovrà contribuire in prima persona alla raccolta dei voti. Il partito di Giorgia Meloni, invece, potrà beneficiare del matrimonio, avvenuto da tempo, con Diventerà Bellissima che, a sua volta, si era già fidanzata con gli scissionisti pentastellati creatori di Attiva Sicilia. Insomma, una famiglia allargata. Impossibile definirla arcobaleno. Avanti con i sindaci e gli uscenti per la Lega di Salvini. Squadra giovane per la Democrazia Cristiana Nuova dell’ex governatore Totò Cuffaro. Volti conosciuti per la colombina degli autonomisti di Raffaele Lombardo. Gli aspiranti, dunque, non mancano al punto che si potrebbero trovare in lista coppie, marito e moglie, oppure le consorti sulle quali fare confluire i voti.
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