Il Palacultura Antonello da Messina, gremito di gente arrivata da tutta la provincia, ha salutato ieri pomeriggio la candidatura del rampollo di Francantonio Genovese. Con la freschezza dei suoi 21 anni, Luigi Genovese, in jeans, camicia con le maniche arrotolate e golfino sulle spalle ha ufficializzato la sua candidatura alle elezioni regionali del prossimo 5 novembre. Per il debutto politico, sono arrivati dieci pullman da tutta la provincia di Messina.
Da San Fratello, Sant’Agata Militello, Castell’Umberto, Tortorici, Raccuja, Ucria, Patti, Barcellona, Castroreale, Terme Vigliatore e Milazzo sono arrivati soprattutto giovanissimi. Per molti di loro si tratterà del primo voto. «Sono curioso di conoscerlo, non so ancora se voterò per lui. Voglio sentire prima cosa dice e cosa propone», ammette Carmelo da Raccuja. La pensa così anche Gabriele da Castell’Umberto. A fare arrivare lui e molti altri ci ha pensato Paolo Conti, un fedelissimo della famiglia Genovese che ha organizzato i viaggi e coordinato l’arrivo al Palacultura di oltre 500 persone. «Altri ancora sono arrivati in auto – sottolinea – fanno parte del mondo dell’associazionismo e di circoli politici. Sono qui per conoscere Luigi Genovese di persona».
A provare interesse verso la nuova leva della politica messinese non sono solo i ragazzi. Antonio andrà in pensione a novembre e lavora al Comune di Messina. «Da 20 il mio voto è per Genovese. Dalla sua prima candidatura con Crimi, sotto il simbolo della Margherita – spiega -. Voto l’uomo non il partito e ora che scende in campo suo figlio darò il mio voto a lui. E così farà anche la mia famiglia».
Presente al gran completo anche la famiglia del candidato. Dallo zio e deputato regionale Franco Rinaldi alle sorelle Schiró. Chiaramente c‘era anche papà Francantonio con il suo seguito politico: a cominciare dai consiglieri comunali che in blocco lo hanno seguito quando ha lasciato il Pd per transitare in Forza Italia. C’era l’attuale presidente del consiglio comunale di Messina, Emilia Barrile, che ha rinunciato alla sua candidatura all’Ars per lasciare spazio a Luigi Genovese. C’erano i consiglieri comunali Peppuccio Santalco e Carlo Abbate, il presidente della terza circoscrizione Lino Cucè e l’ex city manager del Comune di Messina, Emilio Fragale. Tra i big presenti anche Gianfranco Miccichè, il commissario di Forza Italia in Sicilia che ha sancito il passaggio di Francantonio Genovese in Fi, Renata Polverini, responsabile del dipartimento nazionale politiche del lavoro e sindacali di Forza Italia, e il designato alla vicepresidenza della Regione Gaetano Armao.
Dal palco, Luigi Genovese ha parlato per mezz’ora. «È l’inizio di un percorso. Vediamo che strada prende, sicuramente siamo carichi di entusiasmo e abbiamo tanta voglia di fare. Non ho un leader di riferimento, direi che attualmente dobbiamo andare a cercarne di nuovi». Precedentemente, ai giornalisti che lo hanno atteso all’ingresso del Palacultura, aveva detto: «I consigli a mio padre li chiederò sempre. È la prosecuzione di un percorso. Non sarà semplice, inutile nascondersi dietro un dito, ma sono convinto che tutti insieme ci riusciremo». Quando gli si chiede se c’è qualcosa del padre – condannato a gennaio nello scandalo Formazione – che non farebbe, il giovane glissa: «Preferisco non guardare alla passato ma al futuro. Sono qui perché voglio confrontarmi con le persone». In ogni caso, parentela illustre o meno, avrebbe pensato a candidarsi perché, assicura, «conta l’entusiasmo, non il cognome».
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