«Stiamo andando avanti. Sono fiducioso, penso che si deve andare avanti con una coalizione di campo largo e trovare unità. In modo che riusciamo a partire immediatamente». Fabrizio Micari, candidato in pectore del centrosinistra alle regionali del 5 novembre, ha fretta di buttarsi ufficialmente in campagna elettorale. Eppure la casella del candidato ufficiale della coalizione che ha guidato la Sicilia negli ultimi cinque anni non è stata ancora riempita. Se il centrodestra ha ritrovato unità con Nello Musumeci, la sinistra proprio oggi ha ufficializzato Claudio Fava, mentre nei Cinquestelle i giochi sono fatti da tempo, dalle parti del Pd si temporeggia ancora.
Tempo prezioso buttato via e che Micari spera di recuperare a breve. «Abbiamo bisogno di fare una proposta forte e subito per cominciare a lavorare per la Sicilia per dare un futuro ai giovani», dice. Senza mostrarsi preoccupato dalla perdita della sinistra. «Non possiamo forzare situazioni, ma fare in modo che ci sia la più ampia convergenza», spiega rispondendo a chi gli chiede un commento sulla candidatura di Fava.
Allo stesso tempo il rettore dell’università di Palermo prova a stoppare le critiche di chi denuncia la sua incandidabilità proprio alla luce della carica di magnifico che ricopre e a cui non intende rinunciare. «L’università non riceve contributi ordinari dalla Regione ma dallo Stato – taglia corto -. Non c’è alcuna incompatibilità con un’eventuale candidatura, lo abbiamo verificato. Qualcuno – continua – ha anche evocato un sedicente Cda del Policlinico da me presieduto – ha aggiunto – Abbiamo verificato e non c’è alcun Cda dell’azienda Policlinico, non esiste. I vertici aziendali del Policlinico sono nominati dall’assessore».
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