Regionali, Luigi Di Maio lancia Cambiano assessore Cancelleri: «Su abusivismo io idee chiare, gli altri?»

Un altro tassello «a una squadra sempre più ricca di competenze e di persone che amano la Sicilia e credono che possa cambiare». Così Giancarlo Cancelleri presenta il terzo assessore designato in caso di vittoria dei Cinque Stelle alle regionali del prossimo 5 novembre. Dopo Federica Argentati all’AgricolturaGiampiero Trizzino all’Ambiente, ecco Angelo Cambiano, l’ex sindaco di Licata, alle Autonomie Locali. Trentasei anni, laureato in informatica ed eletto primo cittadino nel Comune dell’Agrigentino nel 2015, Cambiano è stato sfiduciato lo scorso agosto sulla scorta delle battaglie contro l’abusivismo edilizio.

«Avevo incontrato Angelo – ha raccontato Cancelleri in conferenza stampa all’Ars – un anno prima che fosse sfiduciato come sindaco di Licata. Un incontro semplice tra due parlamentari, io e Di Maio, e un sindaco di una lista civica. Ma quando ci siamo ritrovati a leggere sui giornali che lo avevano sfiduciato, con Luigi abbiamo pensato di andarlo a trovare per esprimergli la nostra solidarietà. Quando lo incontro trovo davanti a me una persona molto determinata che non si fa abbattere dalle difficoltà e trasferisce una sicurezza che mi ha fatto accendere una lampadina. Perché non nominarlo come assessore agli enti locali, il sindaco dei sindaci?».

Cambiano dal canto suo ha sottolineato di non volersi rassegnare «alla mala-politica. Da qualcuno sono stato definito un esempio, quando il ministro Delrio mi ha chiamato eroe ho risposto che sono una persona normale, un ragazzo di 36 anni che da sindaco ha avuto la sensazione dell’isolamento in una lotta (quella all’abusivismo) che è giusta».

Il benvenuto a bordo a Cambiano arriva invece direttamente da Luigi Di Maio, intervenuto questa mattina a Palermo in conferenza stampa. «La testimonianza di Angelo – ha sottolineato -, come la designazione di Federica Argentati sono il simbolo che stiamo scegliendo liberamente i componenti della squadra, mettendo insieme le migliori energie di questa terra. Presentarli prima significa non rispondere a logiche di capobastone che non ci appartengono». Secondo Di Maio, «gli enti locali sono stati usati come bancomat dal governo centrale, con tagli miliardari. Lancio un messaggio a tutti i sindaci non solo quelli del M5s: lavoriamo insieme alla prossima legge di bilancio e rimettiamo in piedi i servizi».

Si è quindi toccato il tema dell’abusivismo. Se da un lato, infatti, il Movimento 5 stelle ha scelto uno degli uomini diventati simboli della lotta per l’abbattimento delle case non in regola, dall’altro ha a che fare a Bagheria con l’indagine che coinvolge il sindaco pentastellato Patrizio Cinque. Quest’ultimo è infatti accusato di violazione di segreto d’ufficio nella vicenda legata a un immobile abusivo di un parente. «La Regione non può lasciare soli i sindaci: le case costruite in zone sottoposte a vincoli di inedificabilità assoluta vanno assolutamente demolite. Quando interviene un’ordinanza di un tribunale va rispettata, noi siamo per rispettare la legge. Io ho ricevuto critiche, ma anche applausi, quando ho parlato di abusivismo di necessità – ha detto Cancelleri – ma mi piacerebbe sapere quali idee abbiamo Nello Musumeci e Fabrizio Micari su questo tema. Ce l’hanno una posizione? Hanno un progetto? Perché non ne parlano?».

Proprio sulla definizione di abusivismo di necessità, lo stesso Cambiano era stato critico nel recente passato. Oggi commenta: «Ho avuto modo di capire il senso di quelle parole, è esistita la latitanza dello Stato e della politica che non hanno governato il tema dell’abusivismo edilizio. Non si può affrontare il problema con singole frasi. Le sentenze della magistratura vanno rispettate, ma si parla anche di tante sanatorie senza risposa e si parla di cittadini illusi dalla politica e oggi pagano i cittadini, giustamente, ma anche la classe politica che ha consentito gli abusi deve pagare». «Il tema complesso dell’abusivismo – continua – non può essere scaricato sui sindaci e gli amministratori locali che, assieme ai magistrati, rischiano la vita. È necessario che il governo nazionale e quello regionale prendano atto del problema che esiste e divide, perché da parte dei partiti c’è imbarazzo pure a parlarne. Se dico che voglio demolire non prendo voti, se dico che bisogna gestire il diritto all’abitazione della prima casa sono tacciato di pro-abusivismo. Serve maturità da parte delle istituzioni per individuare un modo intervenire per non sovraesporre gli amministratori locali. E’ evidente la latitanza della politica che non è riuscita a governare il fenomeno in questi anni».

Nella città di Cambiano, il locale meet up, si è espresso criticamente sulla scelta del Movimento. «Se non ci sono eletti in una istituzione il Movimento 5 stelle in quel luogo non esiste – ha replicato duramente Cancelleri -. A Licata ci sono persone elette in consiglio? No, per cui se ci sono critiche sono di singoli, liberi di esprimere le proprie perplessità. Ma non c’è alcuno scontro nel movimento, deve essere chiaro». Mentre Di Maio è tornato sui dati di alcuni sondaggi. «Non credo ai sondaggi, neanche quando vanno bene per noi perché bisogna intanto chiedersi chi li commissiona. Ho visto una cosa incredibile: un candidato, Claudio Fava, dato al 25% e qualche giorno dopo al 6% dallo stesso istituto».

Miriam Di Peri

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