«Dilettanti? Porteremo un modo diverso di vedere la politica». Parola di Beppe Grillo che, intorno alle 16,30, ha iniziato la passeggiata che da Aci Trezza lo porterà a Catania, dove stasera è previsto il comizio a sostegno di Giancarlo Cancelleri, il candidato presidente del Movimento 5 stelle per le Regionali del 5 novembre. Ad attendere il leader del partito sono stati un centinaio di attivisti, parte dei quali impegnata in un servizio di sicurezza che, a conti fatti, ha avuto come obiettivo di tenere quanto più possibile a distanza i giornalisti. Anche se alla fine le domande sono state fatte, tra qualche spintone e altrettante battute. «Portatemi delle teste di aglio così scacciamo i giornalisti», scherza Grillo rivolgendosi agli attivisti del M5s.
Messa da parte l’ironia, Grillo non ha negato l’importanza del voto in Sicilia. Anche in vista delle Politiche della prossima primavera. «Io credo che ha valore nazionale», commenta il leader a MeridioNews. E sottolinea che i riflessi potrebbero esserci anche a livello locale. «Lo vediamo a Roma – continua -. Quando hai la Regione contro, il governo nazionale contro, hai magari il Tar contro, non è facile. Voglio vedere come riusciamo a governare una città cinquestelle dentro una Regione cinquestelle, una città in cui possiamo indirizzare le nostre forze nel fare le cose e non a scovare i tranelli che ci preparano».
Davanti alle accuse di incompetenza, Grillo risponde rilanciando la provocazione. «Impareremo, se i siciliani vogliono provare a darci fiducia. Non abbiamo mai avuto la possibilità di governare una Regione. Qui – sottolinea – avete lo statuto speciale, si possono fare esperimenti sulla mobilità, l’energia, il reddito di cittadinanza, e immaginare un’economia diversa partendo da agricoltura e pesca. L’importante è andare a votare, non è possibile farsi eleggere con i voti del 15 per cento degli aventi diritto». Il leader del M5s si spinge anche in un confronto con quanto sta accadendo in Catalogna: «È il futuro, gli Stati e la centralizzazione si stanno dissolvendo».
Ad arrivare in Sicilia per tirare la volata finale a Cancelleri ci sono anche Luigi Di Maio e Alessandro Di Battista. «Non riusciremo a governare l’Ars senza maggioranza? Questo lo dite voi», dichiara a MeridioNews il candidato premier. Quella dei numeri è però un problema concreto: c’è infatti la possibilità, qualora il Movimento 5 stelle vincesse, di ritrovarsi con un governo incapace di vedere approvate le leggi dall’Assemblea. A riguardo Cancelleri ribadisce la ferma volontà di non scendere a compromessi di natura politica con gli altri partiti. «Ci presentiamo in Aula con dieci punti per risolvere i problemi della Sicilia. Ostruzionismo? Dovranno prendersi le responsabilità di fronte ai siciliani», risponde il candidato presidente.
Il politico nisseno commenta poi gli attacchi che negli ultimi giorni sono arrivati dagli avversari. «Musumeci mi ha dato dell’imbecille. Io gli rispondo con un sorriso. Spero che il suo cuore si liberi dall’odio che ha non verso me, ma verso i siciliani». Sulla proposta politica del centrodestra – a oggi principale avversario dei pentastellati – si sofferma anche Di Maio. «Chi vota Musumeci vota Miccichè. Si stanno nascondendo dietro un volto ritenuto presentabile, ma si tirano dietro gli impresentabili, gli arrestati», conclude il candidato a palazzo Chigi.
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