«La ragione per la quale Giancarlo Cancelleri non ha mai parlato della vicenda di Riccardo Pellegrino, che ha un fratello sottoposto a processo perché considerato personaggio di rilevo di Cosa nostra, è perché un candidato del M5s, Giacomo Li Destri, ha un cugino omonimo sotto processo per associazione per delinquere di stampo mafioso». Claudio Fava convoca una conferenza stampa e attacca il Movimento cinque stelle, rilanciando la notizia pubblicata oggi in anteprima da MeridioNews. E annuncia che a Li Destri, quello arrestato, sarebbe arrivato un rinvio a giudizio stamattina.
Come raccontato, il candidato Giacomo Li Destri ha realizzato in meno di due mesi la cosiddetta «strada dell’onestà», la trazzera sull’autostrada Catania-Palermo, finanziata con 400mila euro dal Movimento cinque stelle, dopo il crollo del viadotto Himera sulla A19 Catania Palermo, nel 2015. Oggi concorre per un seggio all’Assemblea regionale, ma a tenere banco è il suo rapporto con il cugino accusato di essere un affiliato della famiglia di Trabia, referente di Cosa Nostra a Caltavuturo.
Per difendersi dalle accuse il candidato Li Destri ha risposto di non avere avuto alcun rapporto con il cugino imputato da diversi anni. Ma alcune intercettazioni dicono che l’esponente pentastellato avrebbe avuto rapporti con il cugino su cui pendono gravi capi d’accusa, nel tentativo di sanare una richiesta di pizzo. «Stando alla ricostruzione degli inquirenti – spiega Fava – sarebbe stato lo stesso Li Destri a indicare al cugino candidato di rivolgersi a lui per risolvere la questione, sarebbe bastato un incontro a tre, tra i due cugini Li Destri e tale Antonio Maria Scola, considerato in un processo il referente mafioso di Polizzi Generosa, ma possiamo sapere tutto questo facilmente, l’ordinanza di rinvio a giudizio è pubblica. Inoltre – ha osservato Fava – non parliamo di una città grande come Catania ma di un centro piccolo come Caltavuturo».
Fava, poi, attacca Cancelleri. «Da parte sua c’è stato un atteggiamento opaco, credo sia per questo che egli non abbia mai tirato in ballo le vicende di Pellegrino nella lista di Forza Italia a sostegno di Musumeci. Nonostante i pentastellati dicano che il candidato Li Destri non avesse rapporti con il cugino imputato, dalle carte giudiziarie emerge altro. Risulta che si sono incontrati da poco tempo e che il Li Destri candidato abbia chiesto un aiuto al cugino per evitare di pagare il pizzo. Credo che l’opinione pubblica debba sapere che negli atti del processo si parla con abbondanza di intercettazioni telefoniche da cui risulta che, a differenza da quello che ha dichiarato Li Destri, il rapporto tra il cugino candidato e il cugino galeotto, sono rapporti concreti».
Gli strali del vice dell’antimafia nazionale contro i pentastellati non si sono fermati a Li Destri, ma si sono estesi all’assessore designato ai Rifiuti Angelo Parisi che in un tweet, a proposito della legge elettorale Rosatellum, ha scritto: «Rosato, se questa legge sarà cassata dalla Consulta noi ti bruceremo sul rogo vivo, ok?». Cancelleri ha risposto sul blog: «È incredibile. La notizia del giorno è un tweet infelice di Angelo Parisi. Lui l’ha già cancellato e si è anche scusato, perché quando si sbaglia si chiede scusa. Ma la verità è che Angelo Parisi è un ingegnere ambientale dalle grandi competenze. E io gli ho chiesto di fare questo: di occuparsi dei problemi dei siciliani, di occuparsi di risolvere i problemi della nostra terra (energia, rifiuti, acqua). E sono certo che lui lo saprà fare. Farà anche un gran lavoro. Cancelleri – attacca ancora Fava – è uno che vuole fare a tutti i costi il presidente e che non ha il coraggio di dire ad uno che vuole bruciare al rogo qualcuno, vattene. Sono esterrefatto. Mettere l’azione di governo nelle mani di gente che dice che vuole bruciare al rogo un avversario politico, significa che condividi la qualità di questo linguaggio o altro. Non voglio parlare di cultura della violenza, ma se vado a fare un censimento dei post a cui reagiscono alcuni elettori del M5s su questo tema ci sono argomentazioni perlomeno apodittiche».
Nel pomeriggio, Cancelleri ha risposto a Fava con un post su Facebook: «Dispiace che si presti alla macchina del fango a servizio di Musumeci e dei suoi impresentabili – ha detto il candidato cinquestelle -. E dispiace ancora di più che lo faccia con evidente dolo. Li Destri infatti ha messo a verbale di non aver né pagato, né ricevuto richieste di pizzo ed è soprattutto noto a tutti che non è mai stato incriminato per favoreggiamento. Fava conosce benissimo l’orientamento ormai consolidato negli anni della Procura di Palermo, la stessa che ha istruito il processo, di denunciare chi nega il pagamento del pizzo e siccome Li Destri non è stato incriminato ciò che sostiene Fava è falso. Solo fango!»
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