Regionali, a Enna prove tecniche di sinistra unita Ma la base avverte: «Niente nomi calati dall’alto»

Più che il nome, a dare fastidio sembra essere stato il metodo. Pratiche troppo partitiche e poco collettiviste, è il rimprovero che viene da sinistra, che hanno portato a proporre il nome di Claudio Fava per la corsa verso palazzo d’Orleans. E mentre online si susseguono gli appelli in favore della candidatura di Ottavio Navarra e dalla base di partiti e movimenti civici cresce il malcontento, la neonata coalizione di sinistra è seduta intorno a un tavolo ad Enna per una prima interlocuzione su come costruire l’alleanza programmatica. Un dibattito ancora acceso, e che non accenna a spegnersi, nemmeno a due mesi dal voto per le queste elezioni Regionali siciliane segnate da ritardi, incertezze e polemiche bipartisan.

Al centro della Sicilia, riuniti attorno a un tavolo per una prima prova tecnica di coalizione ci sono l’editore Ottavio Navarra insieme a Rifondazione Comunista, Partito comunista italiano, Sinistra italiana, Mdp, Risorgimento socialista, Possibile e Verdi. Manca il convitato di pietra, ossia Claudio Fava. La proposta avanzata nel corso del vertice dallo zoccolo duro che ha sostenuto sin dalla prima ora la candidatura di Navarra – dai suoi fedelissimi fino a una parte consistente di Rifondazione comunista – è quella di convocare a strettissimo giro assemblee e incontri anche su base provinciale per coinvolgere la base sulla scelta del nome tra Navarra e Fava. Una proposta che, secondo quanto filtra dal vertice, sarebbe da considerarsi fuori tempi massimo da Si e Mdp.

Una proposta che sembra andare incontro ai malumori registrati da un lato all’altro dell’Isola davanti a un nome, quello di Fava, che a molti è sembrato calato dall’alto. A Catania ad aggregare in modo spontaneo i mal di pancia di molti cittadini riuniti attorno a progetti antimafia, ambientali e sociali è un post sui social dell’avvocato catanese Goffredo D’Antona, impegnato come legale in molte di queste realtà. «Non per i nomi – ammette – Per carità, quelli sono sempre perfetti, ma è il metodo che crea confusione. La sinistra non è nomi, ma esperienze di lotta sociale. Mettere in secondo piano (anche involontariamente) queste esperienze e discutere come tutti gli altri partiti di nomi e quindi di poltrone, annulla, almeno nell’immaginario collettivo, tutto quanto fatto di buono. La sinistra non è più la difesa del lavoro e dell’ambiente, il diritto alla casa, la sinistra diventa un partito come gli altri. La sinistra, invece, è lotta, idee, programmi. Svilirla riducendola ai nomi spiega gli insuccessi di questi ultimi lustri».

Dall’altro lato della Sicilia, sempre fuori dalle segrete stanze, a prendere posizione è lo storico amico di Peppino Impastato, Salvo Vitale, che in un post diventato virale sui social scrive: «L’annunciata candidatura di Claudio Fava sembra una di quelle trovate studiate a tavolino, alla quale non sembra estranea la longa manus del Pd, per polverizzare o spaccare il dissenso diffuso alla sua sinistra e per bloccare sul nascere la candidatura di Ottavio Navarra». Secondo Vitale, l’editore palermitano con la sua proposta politica «potrebbe essere il vero ostacolo contrapposto alle strategie sotterranee di potere di Orlando, Alfano e amici del Pd, concretizzatesi nell’oscuro nome di Fabrizio Micari, che può essere pure una degna persona, ma cari (cade, ndr)». «Consiglierei a Claudio di non lasciarsi usare», prosegue Vitale, che fa eco ai catanesi insistendo ancora sulle esperienze dal basso che dovrebbero fare da perno a una coalizione di sinistra: «Personalmente credo che quella di Navarra sia l’ultima e irripetibile possibilità di cambiare rotta raccogliendo la grande eredità di lotte e di idee che ha caratterizzato l’identità di sinistra in Sicilia. Non lasciamola bruciare dal geometra Giancarlo Cancelleri o dal camerata Nello Musumeci».

Insomma, mentre alla base monta il malcontento, cresce il consenso per Fava dentro i partiti. Ieri sera è stata la volta del coordinamento regionale di Articolo 1- Mpd, che all’unanimità ha approvato la candidatura del vicepresidente di San Macuto e la ricomposizione delle forze della sinistra. Anche in questo caso non senza sorprese, almeno per l’area che fa riferimento a Navarra e che sperava nel sostegno del gruppo vicino a Catarina Altamore all’interno del partito. Mentre Sinistra comune, il cartello di movimenti e partiti (tra cui Si e Rc) che a Palermo ha sostenuto Orlando accoglie positivamente il progetto unitario delle forze della sinistra. «Abbiamo lavorato – si legge in una nota – per giungere a un progetto che non si limitasse a una discontinuità di facciata con l’esperienza del governo Crocetta, ma che si ponesse seriamente il tema dell’alternativa per la Sicilia. Il metodo del confronto e della partecipazione sono, per noi, elementi di questa alternativa e rappresentano parte fondamentale del nostro percorso che ci ha portati ad uno straordinario risultato elettorale pochi mesi fa a Palermo. Intendiamo offrire queste nostre pratiche unitarie e orizzontali, nella composizione delle candidature e nella stesura del programma». Sinistra comune aprirà il ragionamento alla città in un’assemblea pubblica convocata per il prossimo 8 settembre, mentre domenica 3 sarà la volta del coordinamento regionale di Sinistra italiana

Nel pomeriggio, le forze politiche che hanno preso parte al progetto hanno diffuso una nota. «In vista dell’imminente tornata elettorale – si legge – queste forze hanno assunto l’impegno a presentarsi unitariamente su un programma di rottura coi precedenti governi e alternativo ai poli esistenti, ritenuti inadeguati e incapaci di offrire risposte ai problemi della Sicilia. Si intende realizzare questa unità – continua la nota – sul terreno programmatico e attraverso un percorso democratico e partecipato che abbia come esito una candidatura unitaria. Le forze presenti hanno preso atto della proposta di Articolo 1-Mdp per la candidatura alla presidenza della Regione di Claudio Fava e della candidatura di Ottavio Navarra già in campo».

Miriam Di Peri

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