Regina Margherita, protestano studenti e docenti  Liceo coreutico non resterà senza locali a gennaio

Il 2017 che si accinge a terminare è stato l’anno di Capitale Italiana dei giovani, e il 2018 sarà la Capitale della Cultura: eppure il trattamento che Palermo ha finora riservato al liceo Regina Margherita non è proprio dei migliori. I cinque indirizzi (scienze umane, linguistico, economico-sociale, musicale, coreutico) sono dislocati in quattro plessi, e sono tanti i problemi che si accumulano: dall’assenza di un luogo dove svolgere le assemblee d’istituto alla precarietà di alcune strutture (al Protonotaro per un anno le impalcature hanno sorretto il tetto). In più a fine mese scade la convenzione del liceo coreutico del Regina Margherita, che da tre anni ha sede all’interno dell’istituto dell’Opera Pia Santa Lucia in via Principe di Belmonte. Ecco perché questa mattina docenti e studenti dell’istituto – che vanta ben 2156 alunni – hanno protestato davanti il Comune a piazza Pretoria

A preoccupare è soprattutto la sorte del liceo coreutico: dall’apertura del 2014 la scuola ha affittato i locali, ma dopo le vacanze per l’istituto dedicato all’apprendimento tecnico-pratico della musica e della danza e allo studio del loro ruolo nella storia e nella cultura, il rischio era che si restasse senza gli spazi necessari. Dopo una consultazione con il segretario generale della Città Metropolitana, una delegazione di docenti e studenti ha raggiunto l’accordo. «Verrà firmato un contratto in cui verranno stabiliti il numero degli studenti e le adeguate misure di sicurezza da adottare – spiega il rappresentante d’istituto Ivan Quattrocchi -. Questo perché la struttura teoricamente potrebbe ospitare solamente 100 persone, ma più si va avanti e più gli iscritti aumentano». Fino a questo momento, insomma, «siamo stati in nero e illegali» afferma un altro studente, Marco. «Manca la Scia (Segnalazione Certificata di Inizio Attività) – conferma la docente Laura Miraglia -, in settimana l’ingegnere della scuola la elaborerà ed è stato già previsto un incontro coi tecnici. Ci serve avere un unico contratto, anche perché dobbiamo realizzare un progetto Pon che ci permetterà di realizzare nuove aule e nuove strutture. Abbiamo constatato disponibilità da parte di tutte le istituzioni, ma è chiaro che essendo in tante i tempi si rallentano».

La manifestazione è giunta dopo la settimana dello studente: una forma alternativa di protesta all’occupazione o allo sciopero, che ha visto gli studenti entrare regolarmente a scuola ma affrontando – invece delle classiche lezioni – seminari tenuti dagli stessi docenti, cineforum, incontri. In mezzo pure due flashmob, al Politeama e in via Belmonte, per sensibilizzare la popolazione sulle sorti del liceo coreutico, nato da tre anni e già in difficoltà. Gli studenti sottolineano anche il rischio dei doppi turni, impossibili da sostenere per i tanti pendolari che frequentano gli spazi di via Belmonte. E sono tanti i disagi che in generale che una scuola così variegata come il Regina Margherita sconta. Una tra tutti è l’assenza di un luogo abbastanza capiente da poter contenere gli studenti che vogliono partecipare alle assemblee d’istituto. Un diritto negato al quale gli stessi alunni hanno provveduto, lo scorso 1 dicembre, affittando la sala del cinema Rouge et Noir. «Ci siamo autotassati – spiega uno studente -. Abbiamo proposto al Comune di destinarci uno spazio ai Cantieri Culturali: che sia temporaneo, in uno spazio nuovo o in uno già esistente, decidano loro ma noi vogliamo ciò che ci spetta». 

Mentre una studentessa sottolinea un paradosso: «Rischiano di rimanere in mezzo alla strada gli aspiranti danzatori mentre la città si prepara ad essere capitale della cultura -.  E già sarà difficile per noi restare qui, perché a Palermo per chi vuole fare danza le condizioni sono difficili, ma così non ci permettono neanche di frequentare la scuola. Non ci preparano adeguatamente alla vita futura». Da parte propria la dirigente del Regina Margherita commenta con moderata soddisfazione il raggiungimento dell’accordo, che al momento resta verbale e non scritto. Per poi guardare in prospettiva futura. «Cresciamo sempre di più – commenta la preside – e il prossimo anno si formeranno le prime quinte. Abbiamo tanti appuntamenti in programma poi con la città per il 2018, come il concerto del 16 aprile al Teatro Massimo»

Andrea Turco

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