Referendum, scoppia il caos sulle matite copiative «Si cancellano». La prefettura: «Solo allarmismo»

«Stamattina mi sveglio e trovo su WhatsApp due messaggi: il primo mi dice che le matite per votare al referendum costituzionale si cancellano e di portare con me una gomma per fare la prova. Il secondo messaggio, invece, mi suggerisce di non cancellare niente perché sennò si annulla la scheda». Comincia così la giornata di Enza Lombardo, presidente onoraria di Confesercenti Catania, che questa mattina al seggio elettorale numero 34 della scuola Dante Alighieri di via Cagliari ha portato con sé anche una gomma da cancellare e un foglio di carta. «Per evitare che mi annullassero la scheda – dice – dopo avere messo la mia croce, ho provato la matita copiativa sul pezzo di carta che avevo portato con me. E in effetti sì, si cancellava del tutto». 

Uscita dal seggio, Lombardo ha fatto presente il problema. E, poco dopo di lei, lo stesso ha fatto suo marito. «Il presidente di seggio ha preso le matite e ha fatto una prova anche lui, su un foglio di carta normale. Il segno si cancellava senza problemi». La prefettura di Catania, così come quelle di molte altre parti d’Italia, sottolineano come la carta delle schede elettorali sia diversa dalla normale carta in commercio. «Su quella – replicano gli uffici di Palazzo Minoriti – il segno della matita copiativa non si cancella». «Non è vero – replica Enza Lombardo – si cancella eccome. Il mio presidente del mio seggio ha fatto un segno minuscolo, quasi impercettibile, in un angolino sull’esterno della mia scheda, davanti a tutti, ed è sparito con un colpo di gomma anche quello». 

Il caso, però, è esploso. Al seggio 33 della stessa scuola, una donna si rifiuta di consegnare la sua scheda finché Digos, polizia e guardia di finanza non verificheranno il corretto funzionamento delle matite su una scheda da annullare. «Ovviamente, dal loro punto di vista, le forze dell’ordine non possono prendere una decisione simile, quindi si è creata una situazione di grave stallo. Ci sono 50 persone in fila e le attività di voto sono ferme», spiega il consigliere comunale Ludovico Balsamo, elettore del seggio 37. «Anche io avevo sentito questa storia delle matite, così chiesto al mio presidente di seggio se il funzionamento fosse stato verificato – prosegue Balsamo – Lui si è rifiutato di rispondere e mi ha invitato a entrare a votare. Così mi sono insospettito e ho chiesto in giro. Un finanziere mi ha confermato che le matite erano state provate ieri sera e già non funzionavano».

«Come faccio a sapere che la mia volontà e quella degli altri elettori sarà rispettata? Come faccio ad accertarmi che la scheda non venga cancellata e la croce messa da un’altra parte?», domanda la presidente di Confesercenti. E a lei fa eco Armando, che vota al seggio 102 dell’istituto comprensivo Nazario Sauro, in via Santa Maddalena 39. «Il presidente del seggio ha provato le matite su richiesta, e quando ha visto che si cancellano si è rifiutato di chiamare la prefettura. Noi abbiamo chiamato la Digos. Finché queste matite non vengono provate sulle schede noi non votiamo», continua. «Intanto tranquillizziamo i cittadini – replicano dalla prefettura – Stiamo inviando alle scuole che lo richiedono nuove forniture di matite copiative. Sono uguali alle altre, cioè fornite dal ministero, ma speriamo che la sostituzione possa servire almeno a placare le polemiche». Che si sono registrate anche alla scuola Carducci di Catania e alla Paolo Vasta di Acireale.

«Le matite sono indelebili sulla carta delle schede elettorali, non sulla carta di quaderno. Ed è ovvio che provare a cancellare un pezzettino del proprio voto, oltre a non essere dimostrativo, significa deteriorare la propria scheda elettorale. Che dovrà essere annullata». Così come la scheda sul cui esterno il presidente di seggio avrebbe fatto un tentativo, per quanto impercettibile. «Ci auguriamo che questa sia una notizia falsa, perché altrimenti significherebbe che il presidente di quel seggio non ha letto le istruzioni e non ha garantito l’anonimato di quella scheda», proseguono dagli uffici territoriali del ministero. «In ogni caso: se l’elettore teme che il suo voto possa essere cancellato, basta che si presenti ad assistere allo scrutinio. È aperto e pubblico proprio a garanzia di tutti. Il resto, allo stato attuale delle verifiche, è allarmismo».

Luisa Santangelo

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