Recupero Spasimo, avvio dei cantieri a ottobre Arcuri: «Attendiamo il via libera dalla Regione»

Agosto mese di ferie, anche per lo Spasimo: in vacanza sia il responsabile unico del procedimento relativo al Comune di Palermo, sia il responsabile dell’Ufficio regionale per l’espletamento di gare per l’appalto di lavori pubblici (Urega). Così, mentre il complesso monumentale della Kalsa torna a essere visitato anche di sera grazie alla rassegna cinematografica Esco (allo scoperto), rimangono i ponteggi che da anni garantiscono la sicurezza dell’area ma impediscono allo stesso tempo l’accesso alle navate laterali. Ma l’assessore alla Rigenerazione Urbana Emilio Arcuri rassicura: «Il responsabile alla Regione rientra ai primi di settembre, e da lì a breve i lavori per il primo lotto che prevede la messa in sicurezza dello Spasimo potranno cominciare. A ottobre, per essere più chiari, potrebbero esserci i primi cantieri». 

Una vicenda complicata, quella che vede protagonista uno dei più suggestivi monumenti della città e che continua a essere fruibile solo in parte. Dopo il terremoto del 6 settembre del 2002 lo Spasimo ha avuto un complicato iter per il recupero degli spazi. Le somme erano state stanziate immediatamente dal Consiglio dei Ministri, ma la messa in sicurezza del monumento dovrebbe effettivamente partire solo a distanza di 15 anni. Come conferma Giovanni Lo Cascio, presidente della commissione consiliare Lavori Pubblici che sta esaminando il Piano Annuale delle Opere Pubbliche, nel quale è previsto un secondo intervento di consolidamento delle strutture. «Quello che dovrebbe partire a breve è il primo lotto, con quel milione e mezzo di euro che risale effettivamente al post terremoto – spiega il consigliere Pd -. Noi invece stiamo esaminando e dovremo approvare il secondo lotto (da 775.800 euro … ndr), che andrà a gara nel 2018. In ogni caso dal punto di vista politico c’è la dovuta attenzione per un bene come lo Spasimo».

Ma perché è trascorso così tanto tempo? Nel 2006 l’incarico per il consolidamento del complesso monumentale venne affidato a tre professionisti, ma il nulla osta della Soprintendenza arrivò solo a giugno 2010. Nel frattempo nuovi crolli e cedimento spinsero la Procura, a settembre 2011, a ordinare il sequestro dell’ex chiesa e dei giardini e costretto i progettisti a rivedere tutto (anche perché nel frattempo era cambiato il tariffario regionale), tanto che il progetto esecutivo vide la luce nel 2012. Finita? Manco per sogno. A novembre dello stesso anno un nuovo sequestro, operato stavolta dalla polizia municipale ai danni del comprensorio adiacente, anch’esso pericolante. Un altro progetto, validato a dicembre 2013 e aggiornato a ottobre 2016 dopo l’entrata in vigore del nuovo Codice degli appalti, e la successiva delibera approvata dalla giunta Orlando a novembre 2016. Con il progetto esecutivo dei primi due lotti e il via libera alle relative gare di appalto.  E soprattutto la speranza che questa possa essere la volta buona.

Andrea Turco

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