Reclog ha compiuto un anno e sbarca in India, grazie anche a un’anziana attivista, vedova di un uomo che ha condiviso la galera con Gandhi, che ha scoperto l’applicazione e la usa per la sua campagna di protesta contro la polizia locale. Il social voice che mette insieme foto e audio è nato nel maggio del 2013 dalle menti di un 46enne grafico freelance di Rosolini, Biagio Teseo, e di uno studente di Economia aziendale e speaker radiofonico originario di Noto, Giovanni Cantamessa.
«A poco più di un anno dal lancio possiamo dire che le cose stanno andando bene», spiega Cantamessa. Lo dicono i numeri: 45mila download e una permanenza media dell’utente di tre ore e mezza al mese, a fronte delle sette ore e mezza di un colosso come Twitter. Al momento del lancio, Reclog era disponibile solo per iPhone, da febbraio – quando Cantamessa e Teseo sono stati ospiti del Mobile World Congress di Barcellona, una delle fiere più importanti al mondo nel settore della telefonia – esiste anche la versione per Android. Nel frattempo gli inserzionisti pubblicitari si sono interessati al prodotto. «Dopo Telecom – spiega Cantamessa – che è stato il nostro primo cliente business, arriveranno altre pubblicità. Inoltre stiamo puntando molto sulle partnership con festival musicali: siamo stati media partner di Ypsigrock e lo saremo di Robot 07, festival di musica elettronica che si terrà a Bologna dall’1 al 5 ottobre». C’è infine un altro importante interessamento, quello di Microsoft. «Più che una partenrship, si tratta di una forma di accelerazione che ci darà strumenti per allargare il nostro business».
Inaspettatamente rapida è stata invece l’espansione sul mercato indiano. Un contributo fondamentale è venuto da Mohini Kamwani, vedova 79enne di un attivista pacifista che si è battuto per l’indipendenza del suo Paese. La donna, insieme al figlio Dilip di 58 anni, è stata arrestata dalla polizia dello stato di Maharashtra dopo aver minacciato il suicidio di fronte all’inazione della stessa polizia su una disputa per la proprietà di un terreno. Kamwani ha iniziato la sua campagna di sensibilizzazione – che si inserisce in un contesto di accese proteste in India contro la corruzione di polizia e politica – usando i social network, partendo da Facebook e Twitter. Fino a quando non ha conosciuto Reclog. «Nelle ultime settimane abbiamo registrato un fortissimo afflusso di utenti indiani – spiega Cantamessa – e ci siamo chiesti cosa stava accadendo. Abbiamo scoperto che la vedova aveva usato l’app e invitava gli altri a fare altrettanto, descrivendoci come uno strumento più efficace di Facebook e Twitter».
In tre giorni si sono contati mille download dall’India ed essendo il 15 agosto la festa dell’indipendenza si è creato un vero e proprio trend topic su questo tema. Un boom che è solo all’inizio e che è supportato dal lancio sul mercato indiano e su altri in forte crescita, del cellulare Nokia X. «Per questo abbiamo deciso di realizzare la versione Reclog per Nokia X, basata sempre su Android e i numeri ci stanno dando ragione», continua il giovane studente di Economia aziendale. Inoltre, da una prima analisi dell’uso che gli indiani fanno di Reclog, emerge già una certa differenza rispetto agli utenti europei e nordamericani. «Noi occidentali carichiamo post sul modello di Instagram, basandoci più sulle foto. In India invece usano l’app più come social voice, hanno capito meglio di noi la potenza comunicativa del mezzo», conclude Cantamessa.
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