Razzismo a Partinico, condanne per due uomini Avevano aggredito un 19enne con calci e pugni

L’estate scorsa a Partinico i gesti di razzismo si erano ripetuti. Tanto da far risultare la cittadina del palermitano al centro del dossier curato dalla radicale Emma Bonino. Uno degli episodi che più avevano suscitato scalpore era stata l’aggressione a Khalifia Dieng, il 19enne di origine senegalese che il 26 luglio scorso era stato colpito con calci e pugni.

La vittima, che era ospite di una comunità nel paese, è stata aggredita per strada senza alcuna ragione, mentre era in bicicletta. A meno di un anno di distanza dall’episodio il gup di Palermo ha condannato in abbreviato a due anni e quattro mesi Lorenzo Rigano e Gioacchino Bono, entrambi di Partinico. Nel processo, celebrato con rito abbreviato, il pubblico ministero Gery Ferrara ha usato parole molto dure nei confronti dei due imputati, che sono stati condannati al massimo della pena prevista per questo tipo di reato e con la diminuzione di un terzo solo per il rito speciale. A entrambi il giudice ha applicato l’aggravante dell’odio razziale, assolvendoli, invece, dalla seconda accusa che era di diffamazione.

Rigano, operaio di 38 anni anni, e Bono di 35, sono stati individuati grazie al video girato dalle telecamere di un locale della piazza di Partinico e al racconto di alcuni testimoni che avevano assistito al pestaggio. Bono, riuscito a sfuggire all’arresto, è stato rintracciato in un secondo momento. Il senegalese era in bici nella piazza di Santa Caterina e attendeva un operatore della comunità alloggio, da cui era ospitato, che stava cercando un giovane extracomunitario ancora non rientrato nella struttura. Per essere poi insultato da alcune persone sedute al tavolino di un bar.

«Vattene via sporco negro, siete tutti figli di puttana, ve ne dovete andare dal nostro Paese»: i soliti epiteti razzisti hanno dato poi il via all’aggressione, avvenuta tramite calci e pugni, anche diretti al viso. Il ragazzo non ha reagito, è stato poi soccorso e portato all’ospedale di Partinico. Il giorno seguente ha trovato però il coraggio di presentare la denuncia nei confronti dei suoi aggressori.

Redazione

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