Rapine in banca in calo a Palermo e provincia, ma il rischio resta alto. Con 16 colpi messi a segno la diminuzione è stata del 52%. I colpi si sono concentrati per oltre il 20% nella fascia oraria dalle 15 alle 16 e nel 44,6% dei casi a partecipare sono stati due rapinatori. Nel 52,9% dei casi è stata adoperata un’arma da taglio e nel 57,9% dei casi l’evento criminoso è durato meno di quattro minuti e nell’86,4% dei casi la via di accesso è stata l’ingresso principale.
È quanto emerge da uno studio della Fabi di Palermo elaborato sui dati del Rapporto Intersettoriale sulla Criminalità Predatoria 2018 redatto dall’Ossif, il centro di Ricerca dell’ABI sulla Sicurezza Anticrimine. «Sono dati in diminuzione, ma il rischio è sempre dietro l’angolo», spiega Gabriele Urzì segretario provinciale Fabi Palermo e responsabile Salute e Sicurezza della Fabi. In Sicilia il calo è stato del 70%, a livello nazionale il 31,7%.
«I buoni risultati raggiunti sono merito delle sinergia tra aziende, sindacato e forze dell’ordine – conclude Urzì -, ma il rischio rapina crea stress ed è nocivo per la salute e la sicurezza dei lavoratori al pari dei analoghi rischi legati all’ambiente di lavoro, alle apparecchiature, alle modalità operative e all’organizzazione del lavoro. Perciò vanno potenziate le misure di prevenzione».
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