Una prostituta bulgara di 23 anni presa a pugni in faccia e rapinata e un’altra, arrivata a Catania dalla Polonia, ferita con un colpo di pistola ma anche due carabinieri investiti: tutto nella nottata tra il 16 e il 17 novembre. Per gli investigatori mettere insieme i tasselli di queste vicende non è semplice. Il caso della rapina adesso è stato chiuso con l’arresto di un 41enne da parte dei militari del nucleo radiomobile.
La vicenda della rapina si consuma nei pressi di via VI Aprile, nei dintorni di piazza Cutelli, intorno alle 2 del 17 novembre. Un uomo avvicina una prostituta, comincia a colpirla al volto e porta via il suo smartphone. La donna, dopo avere raggiunto il fidanzato, allerta i carabinieri e fornisce una precisa descrizione dell’auto utilizzata per scappare – una Citroen Saxo blu – e del ladro: pantaloni della tuta rossi con una scritta, felpa e un cappello di lana scuro. Grazie al gps dello smartphone le forze dell’ordine localizzano il dispositivo in piazza Currò e individuano la macchina utilizzata per la fuga con all’interno il ladro. Il caso sembra risolto ma l’uomo scappa nuovamente, travolgendo due carabinieri che stavano tentando di aprire lo sportello lato passeggero. Il suo tentativo di fuga dura però una manciata di metri: ingrana la retromarcia ma urta un’altra macchina dei militari. Fermato e ammanettato il ladro fornisce ai carabinieri delle false generalità insieme a un documento sospetto. Intanto, all’interno del veicolo, i militari trovano una pistola a tamburo con canna modificata. Identificato il malvivente per il 41enne è scattato lo stato di fermo.
La stessa sera in cui la prostituta è stata picchiata e rapinata un’altra donna, ma di nazionalità polacca, è stata colpita alla schiena da un proiettile sparato da una pistola. Il fatto in questione si registra intorno alle 23 del 16 novembre, qualche ora prima della rapina di piazza Cutelli. Tra i due episodi al momento però non c’è un collegamento. La 27enne ferita dalla pistolettata è stata soccorsa dal 118 all’angolo tra via Plebiscito e via De Lorenzo soltanto all’1.40, e trasportata prima all’ospedale Policlinico e poi al San Marco per essere sottoposta a un intervento chirurgico per estrarre il proiettile. La differenza di orari tra il ferimento e l’arrivo del 118, secondo gli inquirenti, farebbe desumere che chi ha sparato possa averlo fatto in un luogo diverso rispetto a quello in cui è arrivata l’ambulanza, a quanto pare chiamata da alcuni connazionali della vittima dopo l’aggravarsi delle sue condizioni.
Il 41enne, nell’ottobre del 2017, era stato bloccato e portato nella casa circondariale di piazza Lanza perché ritenuto colpevole di ricettazione e detenzione illegale di armi e munizioni. Nel 2015, secondo quanto ricostruito da MeridioNews, insieme ad altri tre catanesi, era stato arrestato per una rapina compiuta a una gioielleria in corso Umberto a Taormina. In quella occasione, armato di pistola aveva fatto irruzione con i complici all’interno dell’attività commerciale. Un colpo che aveva fruttato oltre 450mila euro tra soldi, gioielli (quasi 300 pezzi) e una decina di orologi di marche prestigiose.
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