Rap, è allarme sui conti: in 180 giorni persi sei milioni M5s: «Situazione drammatica, si rischia il fallimento»

«Lo squilibrio che connota la gestione della Rap configura uno stato di crisi, evidenziato da una perdita da oltre 6 milioni di euro nei soli primi mesi dell’anno». A lanciare l’allarme, accendendo nuovamente i riflettori sui delicati equilibri finanziari della partecipata del Comune, è il dirigente del settore responsabile dei controlli alle partecipate che in una relazione, sul primo semestre 2018, mette nero su bianco una situazione a tinte fosche. Un quadro, in verità, in buona parte già noto, soprattutto quello riferito alla precedente gestione del biennio 2016-2017, e rispetto al quale si sollecita una cambio di passo da parte della nuova gestione con l’adozione di correttivi per mettere in sicurezza i bilanci dell’azienda.

«Alla luce delle risultanze emergenti dal controllo concomitante – si legge nella dettagliata relazione di una decina di pagine – si ritiene improcrastinabile, a cura della nuova governance, la trasmissione del suddetto programma, con l’inciso che i conseguenti strumenti di corporate governance impongono la preventiva definizione ed approvazione dei bilanci 2016 e 2017, dalle cui risultanze sono rinvenibili sistemici indicatori di crisi da riportare nel programma di valutazione dei rischi aziendali». L’impietosa fotografia, che passa ai raggi X tutte le voci di bilancio della Rap, si concentra soprattutto sul primo trimestre 2018, analizzando voce per voce tutte le criticità e segnalando una perdita di 6.389.819 milioni di euro. In particolare, si punta il dito sui minori ricavi conseguiti (circa 11 milioni) a cui è seguito uno scostamento nei costi di produzione inferiore (3,8 milioni), che «denota a una rigidità dei costi che rischia di compromettere il mantenimento delle condizioni atte a garantire la continuità aziendale e l’erogazione dei servizi pubblici affidati».

Altra nota dolente, sono i mancati ricavi per la manutenzione delle strade (2,2 milioni) dovuti a «una sostanziale incapacità della Rap ad eseguire quanto previsto nel contratto di servizio». A questi, si aggiungono anche le mancate entrate (5.3 milioni di euro) per il conferimento dei rifiuti indifferenziati di altri Comuni al Tmb a Bellolampo. Un pericolo, quello dei conti della Rap, già segnalato dall’opposizione a Sala d’Ercole che da tempo denuncia una «situazione drammatica già nota, rappresentata dai numeri e dallo stesso settore del Comune di Palermo – attacca il consigliere pentastellato Tony Randazzo – Ora si rischia un fallimento, una Amia bis».

La relazione, in effetti, si chiude con un monito che non ammette repliche: «Per quanto rappresentato, si ritiene necessario intervenire con immediatezza al fine di salvaguardare l’equilibrio economico dell’azienda, procedendo oltre che alla revisione delle competenze aziendali, ad adottare tempestivi iniziative atte a perseguite il recupero di efficienze. Una sollecitazione che non cade nel vuoto ma che trova nel nuovo presidente della Rap, Giuseppe Norata, la massima disponibilità e apertura. «Mi è stato chiesto di adottare tutti i correttivi per correggere la situazione finanziaria dell’azienda, ed è esattamente quello che sto facendo sia per quanto riguarda gli impianti sia gli aspetti organizzativi. Ritengo che la perdita non sia strutturale, e che si possa gestire».

Cambiamenti, avverte il numero uno dell’azienda di piazzetta Cairoli, che saranno visibili però solo dal prossimo anno. «Abbiamo già definito per sommi capi la chiusura dei conti per il 2016, e stiamo lavorando anche al 2017, e ho motivo di credere che risolveremo anche per l’anno in corso». Ma quali sono questi aggiustamenti? «Un esempio lampante è rappresentato dall’avvio dell’impianto di compostaggio a Bellolampo. Un altro risultato che speriamo di mettere a segno riguarda sempre il Tmb: visto che ancora la raccolta differenziata in città non decolla, e gli impianti non lavorano a pieno regime, dalle prossime settimane spero si possa aprire i cancelli ad altri comuni dell’area metropolitana, secondo un principio di prossimità, per il conferimento dell’umido».

Ciò non risolve, tuttavia, proprio uno dei nodi sottolineati dal dirigente del Comune nella relazione, ovvero i mancati profitti per la gestione del Tmb per conto del Comune di Palermo, servizio ancora non inserito nel contratto di servizio. «Sono fiducioso che il Comune in breve tempo riconosca questa carenza, e che si riesca a trovare una soluzione. Tra pochi giorni – conclude Norata – presenteremo il nuovo programma trimestrale con tutti gli interventi».

Antonio Mercurio

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