Un’interrogazione con carattere d’urgenza, assieme a una lettera indirizzata al collegio sindacale, per conoscere tempi e modalità per il rinnovo del cda della Rap, decaduto dopo la decisione del sindaco di prorogare i vertici di tutte le partecipate, ad eccezione di quella che gestisce la raccolta dei rifiuti. Una scelta motivata dal primo cittadino con la necessità di evitare «che si possa dare adito a polemiche e strumentalizzazioni in periodo elettorale, avvalendomi delle previsioni del codice civile». Una decisione, tuttavia, che ha destato perplessità tra le fila dell’opposizione, in particolare per i consiglieri del M5s a Sala delle Lapidi che chiedono di vederci chiaro.
«Assistiamo basiti alle dichiarazioni rilasciate dal sindaco – si legge in una nota – che ha deciso di prorogare arbitrariamente oltre i termini di scadenza i vertici delle aziende partecipate del Comune, forse ritenendo di poter piegare il codice civile a personali esigenze legate agli equilibri post elettorali». Ancora più duri, sulla cessazione per statuto del cda della Rap (la cui decadenza è fissata entro 90 giorni dall’insediamento della nuova amministrazione): «Manifestiamo estrema preoccupazione per la posizione assunta dal primo cittadino, che priva di fatto la principale partecipata del Comune di Palermo di una qualsiasi forma di guida in un momento estremamente delicato per la città».
Secondo i Cinque Stelle, peraltro, la posizione del sindaco sarebbe in contrasto con le previsioni del codice civile: il collegio sindacale rappresenta, infatti, un ordine di vigilanza e controllo, e solo in via straordinaria – e per il tempo strettamente necessario a convocare l’assemblea dei soci per la nomina dei nuovi amministratori – può compiere atti di ordinaria amministrazione. «Non è nella facoltà del sindaco, che rappresenta il socio unico di Rap, assegnare al collegio compiti diversi da quelli previsti dal Codice Civile». Per questa ragione, i consiglieri hanno depositato un’interrogazione per chiedere «come – e in che tempi – intendano ottemperare agli obblighi di legge previsti dall’articolo 2386, comma 4, del codice civile, secondo il quale l’assemblea per la sostituzione dell’organo amministrativo deve essere convocata d’urgenza dal Collegio Sindacale».
«La sensazione è che Orlando non stia rispettando quando previsto dal codice civile – afferma il consigliere del M5s Tony Randazzo – Il Collegio sindacale deve convocare l’assemblea d’urgenza per la nomina del cda. A quanto pare ciò non sta avvenendo, e la sensazione è che lui preferisca temporeggiare quando, in realtà, il collegio sindacale deve effettuare dei passaggi che sono obbligati, e noi non abbiamo contezza di quello che sta avvenendo».
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