Randagismo, al via l’iter per il canile comunale «Facciamo il possibile, ma ci sono troppi cani»

Randagismo: arriva la risposta del Comune. Dopo le lamentele dei volontari della periferia catanese che parlano di scarsi aiuti degli uffici comunali a chi quotidianamente ama, nutre e cura i cani che circolano per le strade, l’amministrazione rimanda al mittente le accuse. E lo fa all’indomani della pubblicazione dell’avviso per le manifestazioni di interesse per la «realizzazione e gestione di un ricovero per la custodia e mantenimento in vita di cani randagi recuperati sul territorio comunale». In altri termini un canile comunale, che dovrebbe sorgere in un terreno alla zona industriale etnea. 

«Noi cerchiamo di fare il possibile – spiega Carmelo Oliveri, uno dei responsabili dell’ufficio Animali del Comune – quando non è necessario ricoverare gli animali nei rifugi, chi provvede a loro sono appunto i volontari sotto una forma di tutoraggio. E provvedono agli animali come possono. Noi cerchiamo di assistere queste persone dando loro i croccantini e organizzando le sterilizzazioni all’Asp. Facciamo del nostro meglio, ma capite bene che gli animali randagi sono veramente tanti e spesso si verificano ritardi, come appunto è successo nell’ultima occasione». Quando negli uffici si sono presentati i volontari di Librino, Villaggio Sant’Agata e San Giorgio.

«Da circa un anno – sottolinea il responsabile – il Comune fornisce ai volontari i croccantini», cosa che fino a poco tempo fa non avveniva. Proprio la scorsa settimana ne sono stati forniti sei sacchi. «Non possiamo farcela con solo sei sacchi – dice la signora Maria Teresa Brunetti di LibrinoI cani sono centinaia. E bisogna ancora vedere se saranno puntuali ogni settimana con i croccantini». Ma il Comune replica: «L’ufficio cerca di correre ma i problemi e i contrattempi non mancano. Per quanto riguarda inoltre le sterilizzazioni dipende anche dall’Asp».

Una situazione che potrebbe in parte risolversi con il canile comunale, del quale adesso parte l’iter burocratico. «Sono ammesse a manifestare il proprio interesse – afferma Oliveri – le associazioni protezionistiche o animaliste che gestiscono rifugi privati per cani e che abbiano i requisiti indicati nel documento pubblicato nel sito del Comune». Che però non è ancora un bando di gara.

Sonia La Farina

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