Randagi, il Comune alle prese con i decreti ingiuntivi Tra i creditori anche società collegata a Nova Entra

Soldi che non bastano, gare che vanno deserte, proroghe su proroghe e il Comune che si ritrova di fatto a inseguire non solo i cani sparsi per il territorio ma anche le società che si occupano di recuperarli e portarli nei canili. La questione mai risolta del randagismo a Catania – ma che in realtà interessa tutta la Sicilia al punto che all’Ars è stata istituita anche una commissione ad hoc – è tornata ieri al centro dell’attenzione per la discussione in Consiglio comunale di una serie di decreti ingiuntivi notificati a Palazzo degli elefanti per i mancati pagamenti dei servizi di custodia e mantenimento in vita degli animali. Nel complesso ammontano a oltre 1,2 milioni di euro i provvedimenti emessi nei mesi scorsi dal tribunale etneo. A questa somma che andrà a rimpolpare i debiti fuori bilancio dell’ente si aggiungeranno altri 218mila euro, relativi ad altri pagamenti pretesi dai privati.

In realtà, il milione e mezzo scarso è soltanto una parte dei soldi che il Comune ha sborsato per mantenere i circa 1500 esemplari che si trovano nei canili. Dando uno sguardo all’albo del Comune, si trovano infatti una serie di accordi transattivi chiusi dalla direzione Ambiente nel corso dell’anno. In questo la cifra supera gli 800mila euro e copre, in due casi, prestazioni relative alla seconda parte del 2019. In più di un’occasione i servizi resi dai privati vengono svolti, nella consapevolezza dell’urgenza di intervenire, fuori dalla cornice di affidamenti seguite all’aggiudicazione di procedure d’appalto. Le gare, infatti, non è raro vadano deserte e così capita che gli uffici si trovino ad ammettere che «la società nonostante fossero scaduti i termini contrattuali ha continuato a prestare i propri servizi al Comune di Catania per non interrompere il servizio di interesse pubblico», con la conseguenza che per Palazzo degli Elefanti è stato impossibile «impegnare alcun importo e conseguentemente liquidare le fatture»

Tra i creditori a presentare il conto c’è la L.i.d.a. di San Cataldo. La sezione siciliana della Lega italiana dei diritti degli animali ha presentato due decreti ingiuntivi per oltre 370mila euro e ha dato l’ok a una proposta transattiva da 159mila euro, accettando di rinunciare a oltre 50mila euro. Nel caso dell’Arca di Noè di Regalbuto, in provincia di Enna, i due decreti ingiuntivi superano la somma di 390mila euro, mentre l’accordo transattivo per la gestione di 350 cani tra l’1 gennaio e il 30 giugno è stato chiuso a 221mila euro, con una rinuncia del privato a circa 70mila euro. Il centro cinofilo La Porziuncola, tra decreto ingiuntivo e accordo transattivo, assomma circa 90mila euro. A guidare la società è Biagio Guglielmo Giuffrida, 41enne che fa parte di Zoo Service, consorzio in liquidazione in cui trova posto anche A.c.a.e., l’associazione cinofila amatoriale etnea a cui che vanta, per la seconda parte del 2019, poco meno di settemila euro.

Fra i consorziati di Zoo Service figura anche Nova Entra, la società finita qualche anno fa nell’occhio del ciclone per la gestione di un canile a San Giovanni Galermo. Per quella vicenda è attualmente a processo – e con lui un suo uomo di fiducia, due dirigenti dell’Asp e un funzionario del Comune – il presidente della società Mario Bongiorno. Al vaglio dei giudici ci sono i trattamenti riservati agli animali e anche i favori che Nova Entra avrebbe avuto per aggiudicarsi il servizio. Vicepresidente del Cda della società (non indagata) è Graziella Bongiorno, sorella del 60enne nativo di Giarre. La donna possiede anche la metà delle quote – il restante 50 per cento sono della 38enne Noemi Bongiorno – del Rifugio di Concetta, altra società che ha presentato un decreto ingiuntivo al Comune di circa 593mila euro per prestazioni che vanno da luglio 2019 al 23 gennaio di quest’anno, mentre dal 24 gennaio al 31 agosto ha trovato un accordo con Palazzo degli Elefanti per 431mila euro. Il Rifugio di Concetta ha una delle unità locali in via Flaminia 68, a Catania. Allo stesso indirizzo del canile di Nova Entra.

Simone Olivelli

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