Ragusana trovata morta in un residence in Brasile Una donna interrogata, è sospettata dell’omicidio

Lavorava in un ristorante italiano a Morro de Sao Paulo, un piccolo paradiso nel sud di Bahia, in Brasile. L’hanno trovata morta giovedì sera nell’appartamento dove risiedeva. Si tratta di Pamela Canzonieri, 39 anni, che in base a testimonianze di conoscenti veniva nella regione turistica una volta l’anno, in genere durante l’estate brasiliana. Sul suo corpo sarebbero state trovate delle escoriazioni. La Farnesina ha confermato la morte della donna. 

Le forze dell’ordine brasiliane – che si muovono in coordinamento con quelle italiane, in particolare con la Questura di Ragusa e con la squadra mobile – hanno interrogato alcune persone, ma al momento non ci sarebbe alcun fermato. Tuttavia una donna, tra le persone interrogate, è fortemente sospettata dell’omicidio. Gli inquirenti l’hanno interrogata perché ,secondo alcune testimonianze, avrebbe litigato con Pamela nei giorni precedenti la sua morte. Intanto anche la polizia di Ragusa ha ascoltato in mattinata alcuni amici di Pamela per ricostruire i suoi rapporti personali in Brasile e trovare indizi utile alle indagini.

Canzonieri lavorava come cameriera e receptionist. Era andata prima per le vacanze e poi, avendo trovato lavoro, si era stabilizzata nello Stato di San Paolo. I suoi genitori e la sorella minore vivono a Ragusa. Assurdo il modo in cui la famiglia è venuta a sapere della morte della giovane donna: è stata la sorella più giovane, Valeria, a leggere la notizia sulla bacheca di un’amica di Pamela, che dava l’addio in portoghese alla ragazza. Dopo aver letto il messaggio di dolore, ha cercato di mettersi in contatto telefonicamente con Pamela, senza però riuscirci. Così insieme al padre Giovanni è andata dai carabinieri di Ragusa che nel primo pomeriggio di ieri hanno confermato la morte. 

Nell’appartamento della ragazza, secondo le prime ricostruzioni, sarebbero state trovate tracce di sostanze stupefacenti. Ma oggi il padre ha rotto il silenzio per difendere la figlia scomparsa: «Mia figlia non faceva uso di sostanze stupefacenti. Perché infangare il suo nome così? Era una ragazza solare».

Il Consolato italiano avrebbe consigliato ai familiari di evitare il lungo viaggio in Brasile per riportare la salma di Pamela in Italia. Si aspetta che oggi venga eseguita l’autopsia sul corpo della donna per avere un quadro più chiaro della cause della morte e rimpatriare il corpo. 

Redazione

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