Anche a Ragusa, il Pdl è stato terremotato dallesito delle urne. Quasi esclusivamente batoste, nei 4 Comuni chiamati al voto, compresa Comiso, dove luscente Alfano arriva, da secondo, al ballottaggio, ma soltanto perché il candidato del centrosinistra, Filippo Spataro, si è fermato al 49,83%.
Nel capoluogo ibleo, Franco Antoci, il candidato del centrodestra, si è piazzato terzo, con il 15% dei voti, dietro lesponente del centrosinistra Giovanni Cosentini, con il 29,34%, e al grillino Federico Piccitto, con il 15,64. E proprio a Ragusa, le prime scelte del coordinamento cittadino del Pdl, dopo il cataclisma elettorale, sulla posizione da assumere al ballottaggio, rischiano di aumentare il volume delle macerie nel partito, in città e non solo. Il Pdl ha deciso di sostenere, al secondo turno, Cosentini. Ovvero il candidato di centrosinistra.
In sintesi, il Movimento 5 Stelle da un lato e i partiti tradizionali, vecchi per qualcuno, dallaltro. Il coordinatore cittadino del Pdl, Giovanni Cultrera, non lo chiama inciucio, ma un contributo per la crescita di Ragusa, contro quella che definisce lantipolitica.
La nuova sfida a cui è chiamata la città di Ragusa – dice Cultrera in un comunicato – è quella della partecipazione alla vita democratica attraverso i partiti, le regole, la democrazia. Ecco perché, dovendo scegliere tra lantipolitica e una proposta politica, scegliamo la seconda. Non diciamo ai nostri elettori di andare al mare, li invitiamo invece a votare per consentire alla città di Ragusa di essere governata. Rifiutiamo qualsiasi forma di inciucio, non ci apparentiamo, ma vogliamo contribuire affinché Ragusa cresca con limpegno di tutti. Lo facciamo per sostenere lunico progetto di città che è rimasto in campo, quello di Giovanni Cosentini, che ha linee direttive ben precise e progetti condivisibili. Vogliamo contribuire a migliorare Ragusa, nel rispetto delle posizioni politiche distinte di ognuno, rifiutando le inutili e dannose contrapposizioni di parte e avviando una costruttiva collaborazione nellinteresse esclusivo dei cittadini.
Una posizione che ha già suscitato i primi, netti distinguo in un partito dove, per ammissione di Cultrera, le divisioni interne hanno già contribuito al pessimo risultato elettorale. Il deputato regionale Giovanni Assenza boccia il sostegno a Cosentini.
La prima cosa che vorrei veramente evitare, da politico, ma principalmente da privato cittadino – dice Assenza – è qualunque tipo di inciucio innaturale che possa malauguratamente sortire dalle urne. In particolare, questa volta mi riferisco alla tornata elettorale prossima ventura, cioè al ballottaggio per lelezione del Sindaco di Ragusa. Vorrei – aggiunge il parlamentare regionale del Pdl – per quel che mi è consentito, non essendo io un abitante ed elettore del capoluogo ibleo, lasciar libertà di coscienza (che sia di voto come di astensione) ai ragusani. Mi sembra la giusta scelta etica anche alla luce della vulgata che corre: tra lantipolitica e la politica, bisogna scegliere la seconda. Potrei anche esser daccordo, a patto che questa non sia una malapolitica.
Al telefono, Assenza spiega: Rispetto alla scelta fatta dal partito per Ragusa, io avevo proposto un altro percorso. Non si può condurre una battaglia elettorale e, dopo il voto, dire agli elettori abbiamo scherzato. Non esiste. A Ragusa, dove avevamo ottenuto risultati splendidi, abbiamo raggiunto il 6,5%. Capisco la crisi generale del partito, il nostro elettorato demotivato, ma è evidente che qualcosa non è andato per il verso giusto. Ci sono state troppe defezioni. Basta pensare che due deputati regionali uscenti (Innocenzo Leontini e Cermalo Incardona ndr) si sono posti su posizioni alternative, molti consiglieri del Pdl si sono candidati in altre liste. Insomma, il malessere, anche a Ragusa, cè.
Assenza elenca alcuni dei motivi di questo malessere: la disorganizzazione del partito, il radicamento sul territorio che si è perso, anche per colpa della legge elettorale nazionale, questultimo un tema ricorrente, nelle nostro interviste con gli esponenti pidiellini.
Non si può tenere un partito senza una sede provinciale. Si deve ristrutturare veramente il partito, non possiamo ritrovarci e discutere solo nei momenti elettorali. A Ragusa non cè mai stato un congresso del partito. Chiedo che il Pdl torni ad attivarsi politicamente sul territorio, che il partito si strutturi veramente, che si aprano le sedi dove discutere e elaborare progetti, e non cercare posizioni di potere a qualunque costo. Perché questa è una politica che non paga. Meglio restare fuori.
Posizioni ragionate ma eretiche, quelle del parlamentare regionale, arrivato al Pdl dopo un percorso politico nel Msi e in An. Un passato scomodo, nel Pdl di oggi, visti i casi recenti avvenuti in Sicilia, col caso Vinciullo, quello più eclatante, che ha qualche tratto in comune con quanto sta succedendo a Ragusa. Anche se Assenza, a differenza di Vinciullo, non ha presentato un proprio candidato a Ragusa.
Per la verità – aggiunge Assenza – in qualche caso siamo noi che ci chiudiamo in una riserva, ma è pure vero che, qualche volta, noi ex di An non siamo visti di buon occhio. Io mi sono distinto sulla scelta di Cosentini, se poi il coordinamento cittadino la pensi diversamente, io non mi faccio imbavagliare. A Siracusa, Vinciullo ha dimostrato, visti i risultati del Pdl, che forse aveva ragione lui.
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