Ragusa, marcia antifascista per il corteo di Forza Nuova «L’amministrazione comunale sta zitta, siamo indignati»

«Il fascismo cerca di rialzare la testa in tutto il mondo, è necessario fermarli prima che sia troppo tardi». Si conclude così l’appello che le forze antifasciste di Ragusa hanno lanciato per rispondere al corteo, indetto dal movimento neofascista di Forza Nuova, che si terrà oggi pomeriggio alle ore 17 in piazza StazioneI militanti di estrema destra arrivano per la prima volta nel capoluogo ragusano per «commemorare la morte di tre giovani camerati», avvenuta a Roma il 7 gennaio del 1978. La cosiddetta strage di Acca Larentia. Era un’epoca di scontri violenti tra fazioni politiche opposte, i cosiddetti anni di piombo, e in quell’episodio persero la vita in un agguato a fuoco tre esponenti del Movimento sociale italiano.

Un ricordo, quello da parte fascista, che è continuato nel tempo. E che ora sbarca a Ragusa, non senza qualche sorpresa da parte dei militanti antifascisti. «Qui è una novità – conferma Pippo Gurrieri, della Federazione Anarchica Siciliana e attivista No Muos – tra l’altro manco hanno pubblicizzato il corteo. Noi lo abbiamo saputo solo perché c’era il divieto del percorso da parte dei vigili urbani. Contattata dall’Anpi, la questura ha minimizzato dicendo che saranno pochissimi. E il Comune è completamente assente. Abbiamo cercato di coinvolgere i grillini dissidenti – prosegue Gurrieri – ma nessuno ci ha risposto. Qui minimizzano tutti ma noi siamo indignati». 

Come già capitato da altre parti (a Gela, per esempio, con il ricordo delle foibe a febbraio 2016 – con tanto di braccia tese, gesto che ha portato al rinvio a giudizio di quattro esponenti di Forza Nuova), è probabile che la strategia dei neofascisti sia di racimolare così, in assenza di militanti in loco, un po’ di consenso. L’unica sede ufficiale di Forza Nuova nel Ragusano, come risulta anche dalla pagina Facebook, è infatti a Modica. E se la giunta Piccitto, a Ragusa, preferisce tacere sull’opportunità di una manifestazione fascista, c’è chi ricorda che a pochi chilometri di distanza, a Scicli, a novembre del 2017 con una delibera la giunta Giannone ha stabilito il «divieto di concedere spazi o luoghi pubblici per eventi organizzati da associazioni o movimenti che si rifanno a principi fascisti o nazisti, razzisti e discriminatori».

Andrea Turco

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