Raccolta rifiuti, le tensioni al cantiere di Catania La lettera di Energetikambiente agita i lavoratori

«In caso di rifiuto non sarà possibile dare seguito all’accordo, con particolare riferimento all’aumento dell’orario di lavoro da 24 a 30 ore settimanali». Quando una decina di lavoratori di Energetikambienteè arrivato a questo punto della lettera ricevuta ieri ha strabuzzato gli occhi. La ditta che ha avuto in subappalto da Dusty parte della raccolta dei rifiuti nel Comune di Catania aggiunge, in calce al documento, un aut aut che agita almeno un centinaio di persone. Cioè quelle che fanno parte del cosiddetto bacino prefettizio e che da un anno vivono in condizioni lavorative stabili, senza l’assillo dei contratti a saltare della precedente gestione.

Per capire bene di cosa si parla, bisogna fare un passo indietro e arrivare al 10 ottobre 2019. Data in cui, all’ufficio territoriale del lavoro di via Coviello, si sono incontrate le organizzazioni sindacali e i rappresentanti delle due imprese. Al centro dell’appuntamento c’erano le richieste di stabilizzazione dei precari della nettezza urbana, cioè i lavoratori assunti a tempo determinato (e sono centinaia) che ambiscono a un contratto a tempo indeterminato. Al quale, visto il cumulo di assunzioni spezzettate, potrebbero anche avere diritto. In quella sede, sembra che si sia deciso di procedere con le stabilizzazioni secondo un cronoprogramma non ancora fissato. Ma si sarebbe anche deciso di aumentare, dall’1 novembre 2019, le ore dei lavoratori del bacino prefettizio, con il conseguente aumento degli stipendi.

«A margine di quell’appuntamento le aziende ci hanno fatto presente che avrebbero anche chiesto il passaggio di una decina di lavoratori da Energetikambiente a Dusty, per rendere più equa la distribuzione della forza lavoro tra le ditte», spiega Alfio Leonardi, sindacalista della Cgil da sempre in campo con gli operai della spazzatura. Questo passaggio dei lavoratori, però, nella lettera di Energetikambiente è diventata una conditio sine qua non per l’aumento delle ore lavorate. «Nei fatti, si mette sulle spalle di dieci persone la responsabilità dello stipendio di altre cento», attacca Leonardi.

Il documento, nelle disponibilità di MeridioNews, parla chiaro. «Si comunica che lei è stato selezionato per essere assunto alle dipendenze di Dusty», dice Energetikambiente ai dieci lavoratori. E poi, dopo una serie di rassicurazioni sull’anzianità di servizio maturata e sul fatto che si tratterà di un contratto di lavoro a tempo indeterminato, part-time, per 30 ore settimanali, si cala l’asso: i lavoratori dovranno presentare una lettera di dimissioni con ultimo giorno di lavoro il 31 ottobre 2019 e se si rifiutassero di farlo salterebbe l’aumento delle ore per tutti i colleghi. 

L’accordo alcuni hanno deciso di non firmarlo. «Comprensibilmente – continua Leonardi – Come si fa a chiedere a un lavoratore di licenziarsi sulla base della promessa della riassunzione? Senza contare un fatto: il passaggio di questi dieci lavoratori non era parte dell’accordo sindacale e non può essere una condizione per l’aumento delle ore». Motivo per il quale per sabato e per lunedì sono state fissate due ore di assemblea dei lavoratori, convocate dalla Cgil, proprio per discutere di questa lettera. «Non voglio chiamarlo ricatto perché credo ancora che la situazione si possa risolvere con il dialogo», conclude il sindacalista. Nel frattempo, pare che Dusty abbia chiesto un tavolo urgente all’ufficio territoriale del lavoro. Se l’accordo non si trovasse, partirebbe la procedura di raffreddamento. Che rischia di finire con una unica soluzione: lo sciopero della raccolta dei rifiuti.

Luisa Santangelo

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