Racalmuto, il teatrino inaugura il Teatro

da Salvatore Petrotto,
ex Sindaco di Racalmuto,
riceviamo e volentieri pubblichiamo

The Show Must Go, direbbe Serena Dandini, se solo ritornasse a Racalmuto a dirigere le operazioni Teatro, così come fece nell’ormai lontano 2003, quando alla presenza di Andrea Camilleri e dell’allora Presidente della Repubblica, Carlo Azeglio Ciampi, inaugurò il teatro Regina Margherita di Racalmuto che, per l’occasione, rimase vuoto e chiuso al pubblico.

E chi se lo è mai più dimenticato quell’evento! Si trattò allora di una finta inaugurazione, senza spettatori, una sorta di prova generale di un nulla di fatto, ma ben strutturato, con tanto di Presidente della Repubblica!

Oggi la storia si ripete. Si tratta di corsi e ricorsi storici. Si inaugura di nuovo il Teatro: un Teatro diretto diligentemente per tre anni dal nipote di Leonardo Sciascia, Fabrizio Catalano, e che fino al commissariamento del Comune, e cioè sino ad un anno fa, funzionava perfettamente, con un cartellone di grande richiamo.

Hanno fatto tappa a Racalmuto attori del calibro di Ottavia Piccolo, Ugo Pagliai e Paola Gasman, il compianto Mario Scaccia, Gianfranco D’Angelo ed Eleonora Giorgi, Marina Suma, Sebastiano Somma, Gaetano Aronica ed Orso Maria Guerrini, Debora Caprioglio, Nicoletta Braschi, Katia Ricciarelli e poi tanta musica contemporanea e diversi concorsi canori, teletrasmessi da emittenti regionali, oltre ad una scorpacciata di opere liriche ed operette. (a destra, il Teatro regina margherita di Racalmuto: foto tratta da skyscrapercity.com)

Eppure l’avventura dei commissari straordinari comincia con l’inaugurazione del teatro (ma non era aperto?).

Stavolta saranno di scena a Racalmuto, addirittura, tre ministri della Repubblica Italiana che si fionderanno dentro questo piccolo gioiello dell’architettura siciliana, per riavviare ciò che era già avviato e perfettamente funzionante, grazie alla regia del nipote di Leonardo Sciascia ed agli operatori del Comune di Racalmuto, ossia i tanto vituperati lavoratori socialmente utili.

Dalle mie parti, qualche anziano esclamerebbe: quantu uoglui pi’ cavulu!

Non credo che tale espressione necessiti di traduzione a fianco, visto che a spiegarci il tutto saranno la ‘recidiva’ Ministro dell’Interno, Anna Maria Cancellieri, che, a distanza di 4 mesi dallo scioglimento per infiltrazione mafiosa del Comune, ritorna per la seconda volta a Racalmuto il 24 luglio, assieme ai suoi due colleghi di Governo, il Ministro della Pubblica Istruzione e dell’Università, Francesco Profumo, e quello per i Beni e le Attività Culturali, Lorenzo Ornaghi.

Certo che a Racalmuto non ci facciamo mancare niente! Ci saranno in piazza anche i comici Ficarra e Picone, ad allietare un paese in cui frattanto, nella più completa e totale indifferenza si tenta di dimostrare anche l’indimostrabile.

Si tenta cioè di far passare il messaggio che non è lo Stato Centrale che negli ultimi anni ha tagliato un milione e mezzo di euro dei trasferimenti finanziari al Comune di Racalmuto! Si tenta di dimostrare che i Lavoratori socialmente utili sono pagati dal Comune di Racalmuto e che gravano sul bilancio del Comune.

Cosa assolutamente falsa, in quanto sino ad oggi sono stati pagati, quelli senza contratto, interamente dalla Regione siciliana, mentre quelli in possesso di un contratto gravano per il 10 per cento sul bilancio del Comune ed il rimanente 90 per cento sempre sul bilancio della Regione. (foto a sinistra, il Ministro Anna Maria Cancellieri)

In altri termini, il Comune di Racalmuto, con poco più di 100 mila euro l’anno, prelevati dal proprio bilancio, ha potuto utilizzare un centinaio di lavoratori destinati per fare funzionare il teatro comunale, il Castello Chiaramontano, adibito a sala convegni e mostre di livello nazionale, una struttura sociale, quale l’ex macello comunale, od ancora l’asilo nido.

Sempre grazie ai cosiddetti Lsu (Lavoratori socialmente utili) il Comune ha inoltre curato la manutenzione del verde pubblico ed ha fatto funzionare tutti quanti gli uffici comunali.

Gli impiegati di ruolo sono ottanta, e cioè una trentina in meno rispetto a quanto previsto dalle vigenti normative; pertanto, avere avuto a disposizione proprio questi Lavoratori socialmente utili, tra l’altro utilizzati part-time, visto che lavorano soltanto venti ore alla settimana, è stata una manna dal cielo, non solo per i disoccupati impiegati in tali servizi, assolutamente utili, ma anche per l’intero paese di Leonardo Sciascia.

Adesso, ancora una volta, a Racalmuto, abbiamo sentito la solita tiritera, ripetuta sino allo spasimo dal Governo Monti: e cioè che bisogna tagliare la spesa pubblica e soprattutto ridurre il numero di dipendenti della Pubblica Amministrazione.

E con la scusa della presenza al Comune di Racalmuto di questi lavoratori che, tutti quanti messi assieme, gravano sul bilancio del Comune sì e no tanto quanto tre dipendenti a tempo indeterminato, mentre Imu, tassa sui rifiuti, diritti di segreteria e tutte quante le altre tasse comunali sono state portate alle stelle, ai valori massimi!

Il cittadino racalmutese, con la falsa scusa che il Comune paga troppi dipendenti, il che non è vero ed è perfettamente dimostrabile, sarà costretto a pagare l’Imu ad oltre il 10 per mille, sei punti in più rispetto a tutti gli altri Comuni d’Italia.

Il cittadino racalmutese pagherà al 90 per cento il costo del servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti, per dei servizi pessimi e tra i più costosi d’Italia ed affidati illegalmente, senza gara, sempre alle stesse ditte, da cinque anni a questa parte, da parte dell’Ato rifiuti di Agrigento. Illegalità da me denunciate alla Procura della Repubblica di Agrigento, all’inizio dello scorso anno, quando ero ancora sindaco di Racalmuto.

Questo ed altri scherzi fiscali peseranno sui bilanci della famiglie racalmutesi qualcosa come più di mille euro all’anno, rispetto a tutti gli altri Comuni d’Italia. Il che, a conti fatti, se consideriamo che a Racalmuto vi sono 3500 nuclei familiari, nel giro di un anno il Comune riuscirà di sicuro a rastrellare non meno di 3 milioni e mezzo di euro di tasse in più, rispetto ad altri Comuni!

Altro che costo dei Lavoratori socialmente utili che, di fatto, non costano quasi nulla al Comune, se si eccettua quella quota del 10 per cento di settanta lavoratori part-time che equivale a poco più di centomila euro!

Facile portare le tasse alle stelle, per poi giustificare tale scelta scaricando le responsabilità sui Lavoratori socialmente utili che hanno avuto la colpa, anzi hanno commesso il peccato originale di offrire una svariata gamma di servizi e lavori al Comune di Racalmuto, pressoché gratis!

Senza considerare che, molti di loro, lavorano senza uno straccio di contratto, non hanno acquisito alcun diritto previdenziale, sono cioè una specie di lavoratori a nero, impropriamente legalizzati, grazie ad una legge statale che è una mostruosità giuridica, oltre ad essere del tutto incostituzionale!

Se un imprenditore privato assumesse dei lavoratori così come consente lo Stato Italiano agli enti pubblici di fare, e cioè senza versare contributi previdenziali, lo arresterebbero immediatamente! Eppure, in molti ce l’hanno con i Lavoratori socialmente utili, proprio perché le nostre istituzioni innescano ad arte dei conflitti sociali tra disoccupati e sottoccupati, lavoratori del pubblico impiego e lavoratori dei settori privati.

Il tutto per creare quella vasta platea, costituita da un immenso esercito di disoccupati di riserva (vedi IL CAPITALE di Karl Marx), funzionale al più sporco e becero sfruttamento di donne ed uomini, abbandonati sul triste e tragico lastrico della povertà più insopportabile!

Più disoccupati ci sono e più facile risulta, ai più lestofanti degli imprenditori, assumere a bassissimo costo manodopera che, altrimenti, costerebbe molto di più. Del resto, l’alternativa al Sud è, se possibile, per disoccupati giovani e meno giovani la seguente: con 400 euro al mese, i miei alunni lavorano in un vicino centro commerciale, anche per dodici ore al giorno!

E’ questo che vogliono i commissari inviati dal Ministro dell’Interno Anna Maria Cancellieri, assieme ai suoi due colleghi Ministri? Del resto, recentemente il Ministro Francesco Profumo se l’è presa con gli oltre seicentomila studenti universitari fuori corso che, per lui, rappresentano un peso economico e nient’altro!

Consigliamo al Governo nazionale adesso una ricetta per eliminare gli studenti fuori corso o i disoccupati che hanno la colpa di rimanere indietro nella società ideale, quella che si fonda sul verbo della Cattolica di Milano o del Politecnico di Torino.

Sino al 1945 e forse anche oltre, in Europa e nel mondo furono costruiti dei campi di lavoro; così almeno venivano chiamati ufficialmente. Dovevano servire a rieducare coloro i quali erano più o meno sfortunati od appartenevano ad una razza inferiore , invisa a determinati regimi dittatoriali.

Poi, avendo capito che tale operazione di rieducazione di massa era pressoché impossibile, si preferì passare a quelle maniere più sbrigative, tragiche e terribilmente truculenti che ben conosciamo! Che ne pensate? Chi non merita va espulso, eliminato dalla società!

Tranne che non si frequenti un corso universitario alla Bocconi e, come mi ha raccontato il papà di una studentessa universitaria, prima della laurea bisogna effettuare a titolo assolutamente gratuito, uno stage lavorativo di dodici ore al giorno, per tre mesi, presso le aziende che finanziano l’Università Bocconi di Milano.

In altri termini, col sudore ed il sangue dei giovani bocconiani si arricchiscono le aziende private che finanziano la Bocconi, fornendo loro manodopera del tutto sfruttata e non pagata! E’ questo il modello di Università, di Scuola Pubblica che ha in mente il Ministro Profumo?

Togliere, come ha impunemente fatto, duecentomilioni di euro alla Scuola pubblica per darli alle scuole private, in aggiunta ad altre ingentissime risorse pubbliche garantite anche a delle scadentissime scuole che altro non sono che mercati dove studiare è un optional, basta pagare, per comprarsi un diploma o una laurea!

Così le scuole private incassano soldi dallo Stato e dai compratori di titoli di studio, ovvero coloro i quali, come se si trattasse di una prescrizione medica, si appropriano di tali titoli per far carriera, soprattutto negli enti pubblici e scavalcare i più preparati e meritevoli! E’ questo il modello di scuola che sta continuando a finanziare ed a beneficiare a più non posso il Ministro Profumo? Ma mi faccia il piacere!

Piuttosto, dimenticavo: qualche mese fa, Gaetano Gaziano scrisse al Ministro dei Beni Culturali, Lorenzo Ornaghi, di revocare il parere favorevole del suo Ministero per impedire la nefasta realizzazione di un rigassificatore nel centro abitato di Porto Empedocle e ad ottocento metri, in linea d’aria, dal parco archeologico della Valle dei Templi, dichiarata, dall’UNESCO, patrimonio dell’Umanità.

Chissà se il ministro ha letto quella lettera, inviata in nome e per conto dell’Associazione SALVIAMO LA VALLE DEI TEMPLI. Sarebbe utile chiederglielo, se viene a Racalmuto. Del resto, un’opera del genere solo dei folli possono concepirla, anche per la sua evidente pericolosità. In caso di attacco incendiario, le conseguenze di un eventuale incidente le piangerebbero le intere popolazioni delle province di Agrigento, Caltanissetta ed Enna.

In caso di scoppio, tale potente deflagrazione decimerebbe, ucciderebbe, cioè, tutti gli esseri viventi nel raggio di oltre 80 chilometri!

Il rigassificatore di Porto Empedocle, caro Ministro Ornaghi, è frutto degli ingenti interessi dell’ENEL e delle aziende che lo costruiranno, e tra queste la Cmc di Ravenna, tutelata dagli ambienti politici che fanno capo al Pd dell’emiliano Bersani; così come sta avvenendo per la Tav in Val di Susa.

Altro che tutela dell’ambiente o dei beni archeologici! Qua, dalle nostre parti, volete farci saltare tutti quanti in aria!

Perché, caro Ministro, non propone all’ENEL di far costruire un tale pericolosissimo impianto, off-shore, in mare aperto e soprattutto lontano dai nostri paesi e delle nostre città?

Lei capisce, Signor Ministro, c’è un limite a tutto. Oltre a perdere i nostri patrimoni culturali, rischiamo tutti quanti di perdere la vita, a causa dei vostri tragici scherzi e ghiribizzi che fanno comodo sicuramente all’ENEL ed alle più grosse aziende che fanno riferimento alle lobby di sinistra, così come a quelle di destra. Lobby politico affaristico -imprenditoriali che altro non sono che i vostri principali supporter e sostenitori in Parlamento. Smettetela, per cortesia, di continuare a costruire trappole per topi.

Noi la fine del sorcio non la vogliamo fare!

 

 

 

Redazione

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