Questa mattina, alle 9, in giunta regionale si parlerà anche di quanto accaduto ieri in Assemblea. L’ennesima giornata andata a vuoto per le assenze della maggioranza ha fatto emergere nuove e vecchie ruggini, con il rinvio in commissione Affari istituzionali del disegno di legge sulla semplificazione amministrativa. Un ddl che era stato abbondantemente discusso in commissione e rispetto al quale l’assessore al Territorio, Toto Cordaro, unico insieme a Bernadette Grasso ed Edy Bandiera presente in Aula in rappresentanza del governo, aveva lanciato un appello alla responsabilità alle opposizioni.
Scatenando l’ira di Gianfranco Miccichè che, senza girarci attorno, ha ammesso ai cronisti: «Mi rifiuto, personalmente, di fare l’appello all’opposizione. La maggioranza si deve dare una regolata e cominciare a essere presente in Aula. Mi sembra non ci si renda conto che non è chiedendo per favore all’opposizione di votare una legge che si può andare avanti».
«C’è una maggioranza?», si chiede ancora Miccichè. «Se sì, andiamo avanti. Altrimenti tutti a casa e rivotiamo oppure, ancora, si allarghi la maggioranza. La politica è questa. L’appello all’opposizione si può fare una volta nella storia, perché bisogna votare se entrare o no in guerra, ma non per fare approvare una legge».
Eppure dietro l’ennesimo scontro, che sarebbe stato immediatamente riferito al governatore Musumeci, ecco che le ruggini continuano a essere molte. Intanto per il collegato, ancora arenato tra le commissioni. E poi per la campagna elettorale ormai alle porte. Che avrebbe comportato, anche ieri pomeriggio, qualche assenza eccellente tra le file della maggioranza, prontamente evidenziata dagli inquilini del Palazzo tra i corridoi.
C’è chi non ha dubbi e immagina che il peggio debba ancora arrivare, con una verosimile resa dei conti rinviata a dopo le Europee. Certo, intanto, l’Assemblea regionale non può permettersi di restare, ancora una volta, impantanata per mesi dietro la campagna elettorale, tra deputati assenti e assessori che non sono neanche stati presentati all’Aula, come sottolineato da Antonello Cracolici in apertura dei lavori a Sala d’Ercole. Il riferimento, nel caso specifico, è stato ad Antonio Scavone, assessore alla Famiglia nominato oltre un mese fa in sostituzione di Mariella Ippolito e non ancora presentato formalmente a Sala d’Ercole.
L’immagine è plastica, ed è quella di un’Aula deserta, seppur celata dalle telecamere che filtrano la diretta della seduta. Ma che mostrano anche le poltrone vacanti del governo. «Non c’è nessuno in questo momento – ammettono dalle retrovie della maggioranza – che abbia l’autorevolezza di tenere insieme la coalizione, neanche Miccichè che è schierato in campagna elettorale. E i risultati di questo “liberi tutti” sono sotto i nostri occhi».
«L’unico – ammette infine il deputato centrista Vincenzo Figuccia – in grado di tenere insieme tutti sarebbe Musumeci. E a ben vedere bisogna riconoscere che ci aveva visto giusto: nella sua posizione, non schierarsi a queste Europee era l’unica via».
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