Quanto costa una escort a Catania? Il mercato della città più godereccia di Sicilia

«Sono una ragazza sensibile, dolce, solare, elegante sensuale e raffinata, amante della massima discrezione ed educazione». Ariel, 28 anni, caucasica, è l’ultima escort di base a Catania iscritta a inizio mese a Escortforumit.xxx, le pagine gialle del sesso a pagamento casalingo etneo. Insieme a lei, nell’elenco, ci sono al momento altre 25 ragazze, di passaggio o di stanza nel Catanese. Nessuna vip, così come nessun trans o gigolò risultano invece registrati. Le prestazioni delle escort vengono puntalmente recensite dai clienti iscritti a uno dei più grandi forum italiani sull’argomento, Punterforum.com. A partire dal 2009 sono 548 le recensioni riferite alla Sicilia: più della metà di queste riguardano Catania, segue Palermo.

I punter, i clienti appunto – o, come si chiamano tra loro, i colleghi – riempiono diligenti una griglia, scambiandosi informazioni sulla conformità delle foto pubblicate nell’annuncio rispetto alla reale figura della ragazza e sulla pulizia della location, passando per la possibilità di parcheggio e la presenza di eventuali barriere architettoniche del luogo di incontro. Più spesso una casa privata, a volte un hotel. Non mancano ovviamente le informazioni su prezzi – le rose, in gergo – e prestazioni offerte. Con un apposito Dizionario dell’escortista modello. Tra le voci più comuni si trovano il Bj, il più caro Bbj e il Daty – rispettivamente il sesso orale a lui con o senza preservativo e il sesso orale a lei. Ma anche il tanto ricercato e poco praticato Fk, french kiss, il bacio con la lingua, spesso parte della Gfe, girl friend experience, cioè la sensazione di stare con un’amica e non con un’estranea. A volte fa parte del pacchetto anche il social time, il tempo dedicato alle chiacchiere e alla conoscenza.

Le ragazze che lavorano a Catania hanno per lo più dai 19 ai 30 anni dichiarati, ma c’è anche qualche 40enne. Vengono soprattutto dall’Est o dal Sudamerica, ma nelle recensioni dei clienti non mancano le ragazze siciliane e catanesi. Anche universitarie. Una nota, quella sulla nazionalità delle escort, non sempre affidabile. Almeno secondo i clienti. «Si dichiara calabrese ma sembra sudamericana», specifica un punter. «Spagnola, dice lei, secondo me è rumena», un altro. Alcune escort diventano poi più famose di altre. Come Izabela, 25 anni, molto nota fino a qualche anno fa. Dopo un periodo a Caltanissetta e uno a casa, in Romania, torna periodicamente a Catania. In un’occasione anche in compagnia della sorella, Livdia, allora 19enne.

Trasferimenti all’ordine del giorno per le escort straniere, spesso in tour, anche stagionale. Come Caterina e Katalina, entrambe sudamericane, che la scorsa estate si sono spostate per qualche settimana a Fondachello, meta di villeggiatura di diversi catanesi, per poi tornare la prima a Ragusa e la seconda senza meta fissa. Quando lavorano a Catania, però, le location dei loro servizi sono varie. In provincia si va da Acicastello e Ognina ad Acireale, passando per Piano Tremestieri e Misterbianco. In città, invece, molti appartamenti di escort si trovano nella classica zona a luci rosse etnea di San Berillo: via Sangiuliano, via Ventimiglia, viale Libertà, via Marchese di Casolotto. Ma anche via Palestro o zona Tribunale.

Le tariffe variano molto in base all’esperienza e alla fama della escort. Se la media è di 80 euro per 30 minuti di prestazioni varie, c’è Yasminna – nota anche come Belle de jour -, 22 anni, ungherese, tanto ricercata nelle sue visite a Catania da poter chiedere 150 euro per mezzora. Ma c’è anche Carmen, forse russa – non è convinto nemmeno il cliente – che prende solo 50 euro «perché è sbrigativa e offre pochi servizi». Tariffe che raddoppiano nel caso di un rapporto a tre, offerto ad esempio da due ragazze latinoamericane in via Ventimiglia – con un nuovo preservativo a ogni cambio di partner femminile – ma anche da Debora e Claudia, 28 anni, universitarie di Siracusa che studiano a Catania.

Un business non indifferente che però si ferma intorno alle ore 21 di ogni giorno. «Mi pare di aver capito che qui a Catania o non c’è stata la liberalizzazione degli orari o le signorine se la passano bene», commenta un utente del forum. Clienti spesso solo di passaggio nel capoluogo etneo. «Dopo un pranzo di lavoro, avendo qualche ora libera, provo a contattare qualcuno», racconta un punter indeciso tra andare a escort o partecipare a una partita di pallanuoto che si svolge lì accanto, a Ognina. «Stamattina mi trovavo a Catania per un convegno ed annoiato esco a fumarmi una sigaretta, quando mi pervade la mia solita vogliapay», gli fa eco un altro. Uomini spesso dalla notevole disponibilità economica, ma anche ragazzi annoiati da una domenica in solitudine con i vicini di casa che disturbano con il karaoke. Oppure dipendenti arrabbiati con il capo che rubano un po’ di tempo al lavoro per timbrare, cioè avere un rapporto sessuale a pagamento, nel loro gergo: «Il posto si trova a pochi minuti da Sangiuliano. Son lì e guarda caso in tasca ho due pezzi da venti e uno da dieci. Forse riesco a ritagliarmi mezzora e farci uscire una scopata, perché no!».

Ma, tra le centinaia di messaggi del forum, ci sono anche storie diverse. Come quelle di un ragazzo che prenota i servizi di una escort per il fratello disabile. «Per correttezza specifico sempre tutto per evitare disdicevoli rifiuti davanti alla porta – racconta – Al mondo ci sono persone più o meno sensibili a questi problemi, non sta me giudicare». Ma l’esperienza da 100 euro all’ora con Rita non va bene, come racconta lo stesso cliente. «Sono un ragazzo con problemi motori che ogni tanto ha il vizietto di andare a donne». Dopo un primo veloce rapporto, il ragazzo vorrebbe continuare. Ma a un certo punto, continua, «lei si alza e mi dice che devo andarmene. Io le dico di continuare visto che non è trascorsa nemmeno mezzora, ma lei mi riveste e mi mette alla porta, asserendo che aspettava altri clienti. Cosa ancora più schifosa è che non aspetta nemmeno l’arrivo di mio fratello, mi mette in mezzo alla strada e rientra». E i commenti indignati degli altri utenti non si fanno attendere: «Davvero una grande zoccola».

Claudia Campese

Giornalista Professionista dal 2011.

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